152_IL COLPO DELLA METROPOLITANA (UN OSTAGGIO AL MINUTO) (The taking of Pelham One Two Three). Stati Uniti, 1974; Regia di Joseph Sargent
Il colpo dela metropolitana (un ostaggio al minuto) è un buon film, divertente, con alcune trovate indovinate. L’idea di
sequestrare un convoglio della metropolitana di New York completo di
passeggeri, è sicuramente inconsueta, e la suspense per l’ultimatum imposto dai
banditi è accentuata dalla claustrofobica ambientazione principale della
vicenda. Un ulteriore elemento che gioca a favore dell’opera è, peraltro,
proprio la scomposizione della storia in ambienti diversi ma circoscritti (il
vagone della metropolitana, la sala controlli della stessa metro, l’ufficio
della Polizia dei Trasporti, l’autopattuglia) che interagiscono tramite il
montaggio alternato, dettando il ritmo allo svolgersi dell’azione. Non c’è
quindi il tempo per una qualsiasi forma di approfondimento, ma solo quell'instaurare un più che discreto e costante stato di
tensione. Un’ulteriore nota, verrebbe da dire proprio di colore, sono gli appellativi con cui
si chiamano tra loro i banditi: Mister Blue, Mister Brown, Mister Green e
Mister Grey. Con questi tocchi, così come con alcuni divertenti dialoghi un po’
sopra le righe, il lungometraggio guadagna qualche ulteriore punto: da
ricordare almeno la scena dei giapponesi ad inizio film e le lamentele del tenente
Garber (Walter Matthau) nei confronti dei compagni d’azione, soprattutto nei
dialoghi alla radio. Il colpo di scena su cui verte la storia è valido, ma ha
il problema che si fonda su un particolare sconosciuto al grande pubblico (ovvero che
è indispensabile la presenza di un uomo perché la locomotiva della
metropolitana possa procedere).
Ecco quindi che la sceneggiatura preveda un passaggio in cui questa informazione venga fornita al poliziotto che ipotizzava che i sequestratori avessero abbandonato il convoglio lasciandolo proseguire senza nessuno alla guida. Ma in questo modo il meccanismo narrativo ne esce un po’ ridotto nella sua efficacia, in quanto le spiegazioni sono spesso poco funzionali all’azione. A questo punto meglio l'altro, di colpo di scena, quello che rovina i piani all’ultimo sopravvissuto tra i banditi, Mister Green (Martin Balsam): che il suo pesante raffreddore lo possa alla fine tradire è certamente un passaggio telefonato, ma comunque formalmente funzionale allo scopo. Sorprendete, ma un po’ fine a sé stessa, anche la sorte che tocca a Mister Blue, interpretato da un intenso Robert Shaw. Insomma, non certo un capolavoro, questo Il colpo della metropolitana (un ostaggio al minuto) e nemmeno il miglior esempio di film d’azione anni ‘70, ma certamente un film divertente e con alcuni spunti degni di nota.
Ecco quindi che la sceneggiatura preveda un passaggio in cui questa informazione venga fornita al poliziotto che ipotizzava che i sequestratori avessero abbandonato il convoglio lasciandolo proseguire senza nessuno alla guida. Ma in questo modo il meccanismo narrativo ne esce un po’ ridotto nella sua efficacia, in quanto le spiegazioni sono spesso poco funzionali all’azione. A questo punto meglio l'altro, di colpo di scena, quello che rovina i piani all’ultimo sopravvissuto tra i banditi, Mister Green (Martin Balsam): che il suo pesante raffreddore lo possa alla fine tradire è certamente un passaggio telefonato, ma comunque formalmente funzionale allo scopo. Sorprendete, ma un po’ fine a sé stessa, anche la sorte che tocca a Mister Blue, interpretato da un intenso Robert Shaw. Insomma, non certo un capolavoro, questo Il colpo della metropolitana (un ostaggio al minuto) e nemmeno il miglior esempio di film d’azione anni ‘70, ma certamente un film divertente e con alcuni spunti degni di nota.
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