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mercoledì 17 gennaio 2018

AGENTE 007- LICENZA DI UCCIDERE

87_AGENTE 007- LICENZA DI UCCIDERE (Dr. No). Regno Unito, 1962;  Regia di Terence Young.

Primo storico episodio della serie di film dedicati a James Bond, Agente 007- Licenza di uccidere è sicuramente uno dei migliori dell’intera saga, sostenuto, per tutta la lunghezza della pellicola, dal famoso tema sonoro di Monty Norman. Il problema narrativo di introdurre i vari elementi che caratterizzano in modo così peculiare l’agente segreto 007 (primo fra tutti quello che compare nel titolo italiano, ovvero la licenza di uccidere), tiene impegnati regista e sceneggiatori che non divagano troppo nelle classiche strampalate esagerazioni, ben più comuni negli altri film dedicati alla celebre spia; sebbene anche in questo non si scherzi (valga per tutti il drago che altro non è che un carro armato provvisto di lanciafiamme). James Bond è naturalmente Sean Connery, mentre le Bond-Girls di questo primo episodio sono: Sylvia Trench che è interpretata da Eunice Gayson; Miss Taro che deve le grazie a Zena Marshall; e, per chiudere, quella che forse rappresenta più di ogni altra la categoria, la Bond-Girl per eccellenza, ovvero la meravigliosa Ursula Andress nei panni (molto succinti, in verità) di Honey Ryder. Spettacolare la scena in cui l’attrice svizzera esce dal mare con un costumino bianco, lasciando a bocca aperta anche un marpione come Bond. Il film in italiano fa riferimento alla facoltà concessa a Bond di eliminare gli avversari, cosa che fa un certo effetto e sembra anche un po’ incoerente: quale autorità consente al governo britannico di concedere a Bond la licenza di uccidere su tutto il pianeta? Non stona la cosa in sé, si tratta di spionaggio e quindi è plausibile, ma il tentativo di spacciare per legale (la licenza) una cosa che è palesemente criminale, sia essa dettata da motivi personali o da fonti istituzionali.

Deve essere comunque un rilievo degno di considerazione anche per gli autori, visto che nel film c’è qualche passaggio che cerca di chetare la coscienza di qualche spettatore troppo scrupoloso. Viene prima ricordato a Bond da un suo superiore che la sigla 00 gli consente di uccidere e viene anche spronato a farlo, nell’evenienza; in seguito, il problema viene posto nel rapporto con Honey Ryder. Quando l’agente 007 elimina un nemico, la ragazza pare disgustata; poi Honey ne chiede direttamente conto alla spia, che se la cava evidenziando la criticità della situazione. Ma successivamente, quando Honey racconta di essere stata violentata, lei stessa ammette di essersi vendicata in modo letale; a quel punto è la ragazza a farsi venire uno scrupolo morale: ‘Ho fatto male?’ Chiede infatti la donna a Bond. ‘Beh, basta che non diventi un’abitudine’ è la replica della spia.
In conclusione: se anche Bond fa fuori un po’ di gentaglia non vi preoccupate.
Lui, l’abitudine, ce l’ha già sin dal primo film.  






Le Bond-Girls:

 Eunice Gayson è Sylvia Trench:





Zena Marshall è Miss Taro











Ursula Andress è Honey Ryder


























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