Translate

venerdì 21 gennaio 2022

TOTO' CERCA CASA

960_TOTO' CERCA CASA ; Italia, 1949; regia di Steno e Mario Monicelli.

Il film prende il via da uno spunto sociale, quello del problema della casa, comune a molti italiani nel dopoguerra, ma presto Totò, sotto la guida di Monicelli e Steno, trova una strada più surreale che esplicitamente politica o sociale. L’opera, va detto, non ha una struttura propriamente armonica, ma sembra più che altro costruita per mettere in scena le tipiche gags che permettano al comico napoletano di dare sfoggio della sua straordinaria verve. L’inizio vede la famiglia di Beniamino Lomacchio (Totò) alloggiata in una scuola temporaneamente chiusa, poi c’è il trasferimento nella casa del custode del cimitero, di lì nello studio di un pittore, quindi addirittura al Colosseo e finendo in un lussuoso appartamento dove peraltro un immobiliarista imbroglione ha già alloggiato altre persone. Filo conduttore di questo peregrinare è Totò, che trova sponde adeguate negli altri personaggi (l’ambasciatore turco, il capoufficio, il sindaco, eccetera, interpretati da grandi attori del nostro cinema, come Folco Lulli o Luigi Pavese) che, con i classici intrecci della commedia, tornano e ritornano nei luoghi del racconto, ingenerando i vari equivoci tipici di questo genere. La straripante comicità del Principe della Risata procede su più binari, a cominciare da quello dialettico; per farsene un’idea basti ricordare una tra le tante battute del film: “lo sa che presto diventerò suo genero?” gli dice il fidanzato della figlia. “Io di generi come lei non ne voglio. Io voglio quelli alimentari!” è la fulminante replica del nostro. Oltre alla proverbiale fisicità, con cui Totò riesce facilmente a strappare come minimo un sorriso, non manca la vena surreale e, in questo senso, tra le sequenze più improbabili, si ricordi quella in cui, imitando una gallina, dimostra al custode della scuola di saper fare un uovo!








Lia Molfesi



Marisa Merlini 


2 commenti:

  1. Un film che può risultare profondamente attuale anche per molti giovani di oggi.....

    RispondiElimina
  2. Per via della casa, dici? Io ci ho convissuto da sempre, tant'è che adesso che ho una casa (col mutuo da pagare, per essere onesti), quando ci penso, ne sono sempre stupito. In famiglia, coi miei, intendo, sono sempre stato in affitto ed è, tutto sommato, una condizione abbastanza precaria, a partire dal fatto che non sai fino a che potrai stare lì ad abitare. Per cui direi che non riguarda solo i giovani di oggi, almeno dal mio punto di vista ;)

    RispondiElimina