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lunedì 9 agosto 2021

FIFA E ARENA

869_FIFA E ARENAItalia, 1948; Regia di Mario Mattoli.

Parodia, almeno come spunto, del film Sangue e arena di Rouben Mamoulian, Fifa e arena è una commediola degli equivoci nella quale Totò si trova catapultato a Siviglia, in Spagna, finendo per toreare in una corrida. Il canovaccio che genera il succedersi dei fraintendimenti è ben congeniato a testimonianza di un lavoro serio svolto in sede di soggetto e sceneggiatura, a dispetto del genere comico della pellicola. Se lo paragoniamo a molti altri lavori di questo genere, che sembrano improvvisati, va riconosciuto a Fifa e arena una discreta attenzione in fase concettuale anche alla cura formale. I passaggi narrativi sono funzionali, le trovate umoristiche si sprecano e la bizzarra trama offre tante sponde in genere ben colte dal racconto; insomma, l’architettura del film sembra tutto sommato preparata a dovere già in fase di scrittura, anche se questo aumenta qualche rimpianto finale. Naturalmente tutto questo passa in second’ordine a fronte della verve comica di Totò che, oltre ad essere lubrificante mica da poco per gli snodi dell’intreccio, assume sulla sua figura il centro di gravità del film. Nel lungometraggio spicca poi la presenza della giovanissima Isa Barsizza, bellezza singolare e attrice di buona personalità. E che, figurativamente, buca lo schermo. L’opera, infatti, da questo punto di vista, è di quelle che lascia qualche fotogramma nella memoria: e, a sorpresa, la Barsizza, con la sigaretta e l’asciugamano, tiene testa in questo campo alle tante immagini del principe della risata vestito da hostess o da torero. Piuttosto, proprio le scene della corrida, per quanto comprensibilmente non realistiche, sono tra i dettagli che rivelano come la coperta di Fifa e arena sia, in definitiva, un po’ corta.  Niente di drammatico, per carità, ma forse un po’ più di cura nella mera realizzazione delle scene col finto toro, avrebbe dimostrato che c’era davvero l’intenzione di fare un film serio, anche se si trattava di una commedia comica. In questo senso ci può sfiorare addirittura l’impressione che le ambizioni del regista e della produzione, al momento cruciale, siano state riviste un po' al ribasso e, allo spettatore, non resti molto di più di una ottantina di minuti di svago. Che, certo, non è poi poco: Fifa e arena è un film piacevole e c’è Totò in gran spolvero. Al cinema, in Italia, questo deve evidentemente bastare.   





Isa Barsizza



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