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giovedì 5 aprile 2018

L'ORA DELLA FURIA

126_L'ORA DELLA FURIA (Firecreek). Stati Uniti, 1968;  Regia di Vincent McEveety.

In pieno fase crepuscolare del western, questo L’ora della furia cerca di trovare una sorta di equilibrio tra le varie tendenze che alla fine degli anni 60 hanno ormai minato la classicità del genere. Per farlo vengono convocati due mostri sacri della storia del cinema western, ovvero James Stewart e Henry Fonda, che interpretano le due correnti diverse che il genere ha sostanzialmente preso. Da una parte Stewart è nel ruolo di quell’uomo mite e pacifista che già altre volte ha interpretato, anche in pellicole non western, ma comunque in contrasto con l’indole intrinsecamente violenta dell’epopea del far west. Henry Fonda, viceversa, capeggia un gruppo di banditi, spietati e violenti come la svolta crepuscolare del genere impone. La contrapposizione stenta un po’, soprattutto il personaggio di James Stewart, lo sceriffo onorario Johnny Cobb, fatica un po’ troppo  a carburare, e finisce per far sembrare inadeguato e posticcio lo spirito pacifista che l’attore, quando gli era capitato, (anche all’interno del genere, come ad esempio nel bellissimo L’uomo che uccise Liberty Valance) aveva interpretato in modo esemplare. In fondo se la cava meglio Fonda che è il classico violento e cattivo del nuovo corso western, visto che conserva l’innata classe e ha la fortuna di duettare con la deliziosa Inger Stevens.
E proprio il cast sontuoso è forse l’elemento migliore che caratterizza questo L’ora della furia: oltre  alla coppia d’assi, ci sono i quattro banditi interpretati da Gary Lockwood (il bello e dannato), Jack Elam (il brutto sbilenco), Morgan Woodward (il ruvido), e James Best (il meno sveglio); c’è poi un altro attore valido come Ed Begley nel ruolo a lui congeniale di pastore della chiesa, e la componente femminile, oltre alla elegantissima Stevens conta della giovane biondissima e bellissima Brooke Bundy e della corvina ma non meno bella Barbara Luna. Chiude la truppa dei personaggi di rilievo l’attempata Louise Latham, (precedentemente vista in Marnie di Hitchcock nel ruolo della madre della protagonista).
Insomma, gli attori ci sono (in abbondanza), tecnicamente il regista Vincent McEveety dirige con mestiere, la trama vacilla forse un po’, ma alla fine la sufficienza arriva in porto.  





Inger Stevens




 Brooke Bundy



Barbara Luna



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