Translate

domenica 10 maggio 2020

DUELLO TRA LE ROCCE

566_DUELLO TRA LE ROCCE (Hell Bent for Leather), Stati Uniti 1960Regia di George Sherman.

Ingredienti: un attore dal buon passato ora in fase un po’ calante; un’attrice in rampa di lancio (ma che tradirà in parte le attese); non più di due dozzine abbondanti di interpreti in tutto (comparse comprese); scenari all’aperto con migliaia di rocce (che hanno ispirato i distributori italiani); qualche baracca in stile western per dar forma ai due paesi toccati dalla storia; ottima pellicola in formato panoramico dai classici colori Eastmancolor; tema musicale altrettanto classico, almeno per il genere; soggetto talmente esiguo da sembrare quasi inesistente da cui una sceneggiatura essenziale e stringatissima. Da questi ridotti elementi a disposizione lo chef George Sherman ci ricava un piatto di sostanza non certo troppo sofisticato, ma comunque nutriente e di gradevole sapore. Insomma, al di la della metafora culinaria, si tratta di un film costruito con pochissimo e anche la storia raccontata non è niente di che: un mercante di cavalli viene derubato da un assassino e viene poi scambiato per l’assassino stesso. Questo è quanto. Al centro di questo equivoco, il protagonista del film, Clay, interpretato da un Audrey Murphy sempre molto composto per il genere, ma comunque ancora professionale. A suo fianco una fulgida Felicia Farr nei panni di Janet, che qui dava l’idea di essere in procinto di diventare una star; cosa che rimarrà, purtroppo, solo ipotetica o comunque sporadica. Tra gli altri personaggi, spicca lo sceriffo Deckett (Stephen McNally), un vero balordo, visto che pur sapendo che Clay non è realmente l’uomo ricercato, se ne infischia, accettando di catturarlo evitandosi la noia di inseguire il vero colpevole. Pur se in un ruolo di mera comparsa, si distingue anche Robert Middleton nella parte di Ambrose, un bandito ferito che, con i suoi due degni compari, incrocia casualmente la strada di Clay e Janet, ma si dimostra un personaggio sfaccettato anche nei pochi minuti a disposizione. Anche per via della eccessiva semplicità dell’intreccio, Duello tra le rocce non può certo ambire ad essere un film particolarmente memorabile. Ma Sherman sapeva il fatto suo e, nel complesso, il film dimostra come al genere western, con la sua essenzialità degli elementi in gioco, bastava davvero poco per appassionare lo spettatore. Un’ingiustizia, un personaggio onesto, una bella ragazza e almeno un cattivo di spessore. Senza dimenticare paesaggi e commento musicale: il western è cinema allo stato puro. 





Felicia Farr



    

Nessun commento:

Posta un commento