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lunedì 23 dicembre 2024

NOMERY

1596_NOMERY . Ucraina, Polonia, Francia, Cechia 2020: Regia di Oleh Sentsov e Akhtem Seitablaev

Visivamente, il lungometraggio sembra una mera rappresentazione teatrale ma, ad uno sguardo più attento, non si può dire che gli autori abbiano semplicemente piazzato la macchina da presa davanti al palcoscenico riprendendo attori e scenografia. Certo, c’è l’evidente volontà, espressa in modo cinematografico, e confermata poi dallo stesso regista in un’intervista a Cineuropa [dal sito Cineuropa.org, pagina web https://cineuropa.org/it/interview/386397/, visitata l’ultima volta il 3 novembre 2024], che la forma si adegui al contenuto, che era appunto prettamente di natura teatrale. Su questo argomento Sentsov non si dilunga in spiegazioni, ma sul fatto che l’impressione ricercata non fosse quella del classico film pare evidente sin dall’inizio, dove il montaggio, la vera essenza del cinema, è usato con parsimonia. Più appariscente, in questo senso, l’ambientazione, che sembra effettivamente il palcoscenico di un teatro, che alimenta la sensazione claustrofobica e la mancanza di vie di uscita. Efficace anche la fotografia di Adam Sikora, che riesce ad assecondare visivamente il surrealismo grottesco della vicenda. Nomery, in sostanza, utilizza gli strumenti propri del cinema per mettere in scena il teatro, ed è, quindi, un prodotto un po’ più raffinato di quel che può sembrare a prima vista. Nel surreale racconto su cui verte il film, i dieci personaggi hanno i numeri al posto del nome e vivono in un ambiente chiuso seguendo pedestremente un programma quotidiano che prevede alcuni passaggi obbligati. Due guardiani li tengono sotto tiro, letteralmente, nel caso i membri di questa bizzarra comunità si facessero venire strane idee, mentre a dirigere tutto quanto questo «mondo» è Zero (Viktor Adrienko). Zero, chiamato in causa spesso da First (Oleksandr Yarema) manco fosse una sorta di divinità, ha l’aspetto di un annoiato pensionato che si comporta come un capriccioso tiranno. Il citato First è, come prevedibile, l’attempato capoccia della combriccola, e non fa altro che badare a mantenere la propria posizione privilegiata, spalleggiato dalla prosperosa Second (Irina Mak), sua compagna per rigorosa convenzione numerica. Difatti, i numeri dispari sono uomini, mentre i successivi pari sono donne e le relazioni previste sono in ordine strettamente progressivo, primo e seconda, terzo con quarta e così via. Oltre ai citati capostipiti, tra gli altri membri si possono ricordare l’affascinante Fourth (Lorena Kolibabchuk), che scombina gli accoppiamenti previsti seducendo Seventh (Evhen Chernykov), vero protagonista della storia. In realtà il più autentico ribelle è Ninth (Aleksandr Begma), che si oppone apertamente alle assurde e inflessibili regole della anomala comunità, ma, dopo un iniziale tradimento, sarà proprio Seventh a raccoglierne il testimone. La natura ambigua di Seventh –resa evidente anche dalla relazione con Fourth senza per questo abbandonare la sua compagna prevista dall’ordine numerico, Eighth (Agata Larionova)– è un segnale da non sottovalutare. A rivoluzione completata, perché è di questo che parla Nomery, Seventh si rivelerà un tiranno assai peggiore di quanto non fosse Zero. Prima che ciò avvenga, fa la sua comparsa Eleventh (Maksym Devizorov) –il cui valore numerico lascia intendere che sia il figlio dal rapporto clandestino tra Seventh e Fourth– che altera l’ordine costituito ma, al momento della verità, si rivela un fuoco di paglia. Per una volta, considerato il messaggio piuttosto esplicito, tanto vale lasciare la parola all’autore a proposito del significato del film. “La pièce è stata scritta nel 2011, tre anni prima degli eventi di Maidan. Forse era una specie di premonizione, ma non c’era modo di sapere cosa sarebbe successo a me. Ma, in ogni caso, questa sceneggiatura simboleggia ciò che pensavo in quel momento sulla necessità di opporsi all'ingiustizia a cui stavo assistendo intorno a me. (…) Questo film è un’opera d’arte che avverte le persone di stare attente ogni volta che iniziano una rivoluzione. Quando sei in grado di rovesciare il vecchio regime, ciò non significa automaticamente che sei in grado di costruirne uno migliore. Quindi fin dall’inizio, devi concentrarti su come migliorare il tuo regno, non solo su quello nuovo”. [Ibidem]. Seppure come progetto originale avesse certamente una natura premonitrice, il film fu distribuito a fine 2020, quindi ben dopo le proteste di Euromaidan –o Maidan, a seconda di come le si vogliano chiamare– e la crisi che ne seguì. Tuttavia, come affermato dallo stesso Sentsov, in Nomery possiamo intravvedere l’incombere della catastrofe; e, in questo senso, il film è certamente molto efficace.  


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