1596_NOMERY . Ucraina, Polonia, Francia, Cechia 2020: Regia di Oleh Sentsov e Akhtem Seitablaev
Visivamente, il lungometraggio
sembra una mera rappresentazione teatrale ma, ad uno sguardo più attento, non si
può dire che gli autori abbiano semplicemente piazzato la macchina da presa
davanti al palcoscenico riprendendo attori e scenografia. Certo, c’è l’evidente
volontà, espressa in modo cinematografico, e confermata poi dallo stesso
regista in un’intervista a Cineuropa [dal sito Cineuropa.org,
pagina web https://cineuropa.org/it/interview/386397/, visitata l’ultima volta
il 3 novembre 2024], che la forma si adegui al contenuto,
che era appunto prettamente di natura teatrale. Su questo argomento Sentsov non
si dilunga in spiegazioni, ma sul fatto che l’impressione ricercata non fosse
quella del classico film pare evidente sin dall’inizio, dove il montaggio, la
vera essenza del cinema, è usato con parsimonia. Più appariscente, in questo
senso, l’ambientazione, che sembra effettivamente il palcoscenico di un teatro,
che alimenta la sensazione claustrofobica e la mancanza di vie di uscita.
Efficace anche la fotografia di Adam Sikora, che riesce ad assecondare
visivamente il surrealismo grottesco della vicenda. Nomery, in sostanza,
utilizza gli strumenti propri del cinema per mettere in scena il teatro, ed è,
quindi, un prodotto un po’ più raffinato di quel che può sembrare a prima vista.
Nel surreale racconto su cui verte il film, i dieci personaggi hanno i numeri
al posto del nome e vivono in un ambiente chiuso seguendo pedestremente un
programma quotidiano che prevede alcuni passaggi obbligati. Due guardiani li
tengono sotto tiro, letteralmente, nel caso i membri di questa bizzarra
comunità si facessero venire strane idee, mentre a dirigere tutto quanto questo
«mondo» è Zero (Viktor
Adrienko). Zero, chiamato in causa spesso da First (Oleksandr Yarema) manco
fosse una sorta di divinità, ha l’aspetto di un annoiato pensionato che si comporta
come un capriccioso tiranno. Il citato First è, come prevedibile, l’attempato capoccia
della combriccola, e non fa altro che badare a mantenere la propria posizione privilegiata,
spalleggiato dalla prosperosa Second (Irina Mak), sua compagna per rigorosa
convenzione numerica. Difatti, i numeri dispari sono uomini, mentre i
successivi pari sono donne e le relazioni previste sono in ordine strettamente
progressivo, primo e seconda, terzo con quarta e così via. Oltre ai citati
capostipiti, tra gli altri membri si possono ricordare l’affascinante Fourth (Lorena
Kolibabchuk), che scombina gli accoppiamenti previsti seducendo Seventh (Evhen Chernykov),
vero protagonista della storia. In realtà il più autentico ribelle è Ninth
(Aleksandr Begma), che si oppone apertamente alle assurde e inflessibili regole
della anomala comunità, ma, dopo un iniziale tradimento, sarà proprio Seventh a
raccoglierne il testimone. La natura ambigua di Seventh –resa evidente anche
dalla relazione con Fourth senza per questo abbandonare la sua compagna prevista
dall’ordine numerico, Eighth (Agata Larionova)– è un segnale da non
sottovalutare. A rivoluzione completata, perché è di questo che parla Nomery,
Seventh si rivelerà un tiranno assai peggiore di quanto non fosse Zero. Prima
che ciò avvenga, fa la sua comparsa Eleventh (Maksym Devizorov) –il cui valore
numerico lascia intendere che sia il figlio dal rapporto clandestino tra
Seventh e Fourth– che altera l’ordine costituito ma, al momento della verità,
si rivela un fuoco di paglia. Per una volta, considerato il messaggio piuttosto
esplicito, tanto vale lasciare la parola all’autore a proposito del significato
del film. “La pièce è stata scritta nel 2011, tre anni prima degli eventi di
Maidan. Forse era una specie di premonizione, ma non c’era modo di sapere cosa
sarebbe successo a me. Ma, in ogni caso, questa sceneggiatura simboleggia ciò
che pensavo in quel momento sulla necessità di opporsi all'ingiustizia a cui
stavo assistendo intorno a me. (…) Questo film è un’opera d’arte che avverte le
persone di stare attente ogni volta che iniziano una rivoluzione. Quando sei in
grado di rovesciare il vecchio regime, ciò non significa automaticamente che
sei in grado di costruirne uno migliore. Quindi fin dall’inizio, devi
concentrarti su come migliorare il tuo regno, non solo su quello nuovo”. [Ibidem].
Seppure come progetto originale avesse certamente una natura premonitrice, il
film fu distribuito a fine 2020, quindi ben dopo le proteste di Euromaidan –o
Maidan, a seconda di come le si vogliano chiamare– e la crisi che ne seguì. Tuttavia,
come affermato dallo stesso Sentsov, in Nomery possiamo intravvedere
l’incombere della catastrofe; e, in questo senso, il film è certamente molto
efficace.
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