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venerdì 19 aprile 2024

VENTO DI TERRE LONTANE

1470_VENTO DI TERRE LONTANE (Jubal). Stati Uniti 1956; Regia di Delmer Daves.

Il titolo originale di Vento di terre lontane è Jubal, ovvero il nome del personaggio interpretato da un convincente Glen Ford. Jubal, in italiano Iubal, è un nome biblico che si trova nel libro della Genesi, ed è il nome del padre di tutti quelli che suonano la cetra e il flauto; la musica, in effetti, è molto presente nel film, oltre all’efficace colonna sonora di David Raksin, ci sono anche due personaggi che suonano uno strumento in più di un’occasione. La musica, quindi, accompagna costantemente le vicende: vicende torbide, passionali; ma anche vicende etiche e morali. A raccontarla così sembra quasi un’Opera basata su una tragedia di Shakespeare, invece si tratta di un Western hollywoodiano degli anni Cinquanta. Insomma, il western di Daves, uno degli specialisti del genere, seppure rientri a pieno titolo nel novero dei classici, è davvero atipico. Girato con mano sapiente e con grande capacità di dosare gli ingredienti, presenta molti passaggi talmente inevitabili da essere prevedibili, accanto ad altri sviluppi, allo stesso tempo, quasi inattesi. Facilmente riconducibile al western è, ovviamente, l’ambientazione: ma anche gli scenari maestosi, con le Gran Teton Mountains sullo sfondo –fotografate in uno splendido CinemaScoper Technicolor dal bravo Charles Lawton Jr– almeno un poco ricordano il palcoscenico di un immenso teatro, e qui ritorna il legame con l’Opera. Il protagonista, Jubal, è un uomo in fuga, in fuga dalla vita, dal proprio passato tragico. Troverà rifugio, conforto e anche un futuro, grazie alla fiducia concessagli da Shep Horgan (un quasi grottesco ma strepitoso Ernst Borgnine) che prima lo assume e poi lo nomina sovraintendente del suo ranch. Mister Horgan ha però una moglie, Mae (Valerie French), troppo bella e troppo giocane; oltra ad un “braccio destro” viscido e infido, Pinky Pinkum (l’ottimo Rod Steiger) che non sarà molto contento delle interferenze introdotte dal nuovo venuto. Questi gli ingredienti, alcuni dei quali molto piccanti, forse anche troppo. Individui affascinanti come Jubal e Mae, uno scapolo e l’altra insoddisfatta, nello stesso ambiente è un po’ come mettere la paglia vicino al fuoco. Apprezzabili gli sforzi incendiari della bella Mae, nei quali spicca la verve sensualissima di Valerie French, sotto l’efficace direzione di Daves che si trova assai a suo agio nelle scene romantiche, dense di pulsante languido sentimento. 

Da parte sua Jubal farà apparentemente di tutto per non far scaturire l’incendio, senza però prendere decisamente le distanze. In questa incapacità dell’uomo di resistere a pieno titolo, c’è la parte più interessante del film, oltre che lo spiraglio narrativo per far scaturire l’epilogo tragico. Il racconto si aggroviglia in un ripetuto gioco di doppi contrapposti: la torbida Mae e l’innocente giovane emigrante Noemi (la bella Felica Farr), il saggio Sam (Noah Berry Jr) e il meno sveglio Carson (John Dierkes), il buon Shep e l’infido Pinky, personaggio, che nel suo nome ripetuto, Pinky Pinkum, rivela le insidie di una situazione circolare e senza via di uscita. Nonostante tutto ciò, Jubal cercherà la sua strada, replicando a sua volta la figura con Reb (Charles Bronson) un giovane che aiuta allo stesso modo in cui Shep aveva aiutato lui. Il tema della ripetizione, che si intende nel girare a vuoto senza possibilità di trovare una scappatoia, ritorna nella replica dell’eliminazione del padre da parte del protagonista, visto che Shep, nel corso del film, ne assume figurativamente il ruolo. Il finale tragico, con il fatale duello, la morte di Shep, di Mae, è stemperato nel lieto fine tra Jubal e la giovane Noemi. E il partire con lei si può intendere come la rottura della spirale viziosa e la ricerca della terra promessa. Una terra che, per rifarsi alle parole dello stesso Jubal, forse non troveranno mai. Il che, in un western classico, il genere che celebra la conquista del west, è, se non inquietante, quanto meno sorprendente.   



Valerie French 




Felicia Farr





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