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lunedì 24 novembre 2025

DECADENCE (1994)

1762_DECADENCE , Regno Unito 1994. Regia di Steven Berkoff

Quando Joan Collins ricevette la chiamata per interpretare Alexis in Dynasty, era in vacanza ma, nei mesi precedenti, era impegnata sul palcoscenico teatrale. L’attrice inglese, appena aveva avuto una svolta decisiva nella carriera –grazie al successo di The Stud – Lo stallone e The Bitch–, ne aveva approfittato per tornare a calcare i palchi dal vivo, per quella che in fondo era stata la sua prima vera passione artistica: il teatro. Figuriamoci come possa essersi sentita quando, nel 1994, fu chiamata da Steven Berkoff per portare sul grande schermo Decadence, un film tratto dall’omonima pièce teatrale del 1981, opera dello stesso polivalente e bizzarro artista inglese. Accanto a Berkoff, per il doppio ruolo di Helen/Sybill, si era pensato di ingaggiare qualcuno tra Helen Mirrell, Miranda Richardson o Diana Rigg ma, alla fin fine, la scelta di Joan Collins può essere considerata una delle cose più riuscite di Decadence. L’idea di trasportare al cinema un teatro così estremo –espressionista, eccessivo, volgare, autocompiaciuto– non è particolarmente funzionale e, in effetti, il film non riesce a cogliere tutti gli spunti dell’opera teatrale. Certo, la critica alla Gran Bretagna thatcheriana graffia ancora, tuttavia a quel tempo gli anni Ottanta erano passati da un pezzo. In ogni caso, le scene memorabili riguardano, ancora una volta, le derive sadomaso o fetish che la Collins interpreta con particolare attitudine. Per fare un esempio, si possono prendere i passaggi che, in ambito pornografico, verrebbero etichettati come «ponyplay», e in cui vediamo Joan, con tanto di frustino, cavalcare Berkoff messo a carponi. Iconica, ça va sans dire.


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