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giovedì 27 agosto 2020

RIO CONCHOS

623_RIO CONCHOS; Stati Uniti 1964Regia di Gordon Douglas.

Il regista Gordon Douglas non è certo ricordato per originalità o per una particolare cifra artistica; opere con Stanlio e Ollio o Elvis Presley e tanti cosiddetti film di serie-B. Tuttavia il suo Rio Conchos è un lavoro interessante, un western crepuscolare per niente banale e abitato da personaggi sfaccettati ed affascinanti. Su tutti spicca il maggiore Lassiter, interpretato magistralmente da Richard Boone, attore a cui basta la presenza sullo schermo per infondere un po' di inquietudine nello spettatore. Come suo solito, anche in questo Rio Conchos, Boone ha tutto sommato il ruolo del villain di turno, ovvero quello di ex-confederato dopo la fine della Guerra Civile; le circostanze lo costringono però ad aiutare i soldati dell'Unione. L’impresa in cui si deve impegnare è scongiurare il tentativo, da parte di un folle ufficiale sudista, di riaprire l’aspra contesa civile, ormai appunto chiusa da un paio d'anni con la sconfitta del Sud. Nello specifico, la missione è recuperare i fucili a ripetizione che i ribelli, rintanati in Messico, vogliono vendere agli Apaches; della pattuglia fanno parte il capitano Haven (Stuart Withman, bravo ma un filo troppo ordinario), il sergente Franklyn (Jim Brown, ottimo) e Rodriguez, un desperado messicano (Anthony Franciosa). La presenza del sergente di colore mette subito in luce negativa Lassiter che, da buon sudista, mal digerisce la convivenza con un afroamericano, anche per via del grado di sottoufficiale di questi. Ma l'ex confederato è un bel personaggio e, nel corso del film, avrà modo di ravvedersi, pur mantenendo questa sua evoluzione in secondo piano (notevole, anche in questo, la performance di Boone), per via di una curiosa forma di pudore nell’apparire più corretto di quanto voglia ammettere di essere. 

Ad aggiungere un po' di pepe rosa alla situazione arriva Sally, una ragazza apache piuttosto carina, interpretata da Wende Wagner. Haven non ha il carisma necessario per tenere sotto controllo la situazione, nonostante il valido supporto del sergente; Rodriguez e la squaw sono due elementi ingestibili e ben preso la missione sembra andare a gambe all'aria. Lassiter, ha dato la parola d'onore ma, sinceramente, non le spetterebbe certo il ruolo di leader della spedizione; ciononostante, forse anche perché convinto in cuor suo che la questione civile sia morta e sepolta, pur mostrando una eccessiva recalcitranza di facciata, si prodiga per condurre in porto le operazioni. Il suo sacrificio finale suggella il percorso di redenzione: quando gli eroi di serie-B vengono promossi nella massima categoria.









Wende Wagner







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