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venerdì 20 settembre 2019

IL PUGNALE MISTERIOSO

413_IL PUGNALE MISTERIOSO (Murder in the Music Hall); Stati Uniti, 1946Regia di John English.

Ha ragione da vendere il sergente di polizia che vediamo sullo schermo essere contento che ci sia da indagare nel teatro dove si tiene lo spettacolo di rivista sul ghiaccio. Le ragazze che pattinano hanno un fascino particolare; chissà, probabilmente esiste una relazione con l’attività fisica che praticano ma, oltre ad essere carine, hanno sempre gambe bellissime. E quelle che si esibiscono in questo Il pugnale misterioso diretto da John English, non fanno eccezione. Al centro del racconto filmico ce ne sono ben cinque: la bionda e leggiadra Lila (Vera Ralston), la voluttuosa Millicent (Helen Walker), l’altera Diane (Julie Bishop), l’ingenua Gracie (Ann Rutheford) e l’elegante Rita (Nancy Kelly). La Ralston, tra l’altro, era stata davvero una pattinatrice, rappresentando la natia Cecoslovacchia alle olimpiadi. Sullo schermo de Il pugnale misterioso le esibizioni sul ghiaccio hanno molto spazio e, d'altronde, l’avvenenza delle giovani legittima la scelta del regista; in ogni caso nella storia si insinua presto una classica trama gialla. Si tratta di un tipico esempio di whodonit, ovvero di una ricerca di un colpevole, anzi verrebbe da dire di una colpevole, visto che le maggiori sospettate sono pescate proprio tra le cinque ragazze. Il crimine in questione è l’uccisione di un impresario di rivista, coinvolto nella morte di un collaboratore e, ora, dopo aver scontato la pena per omicidio colposo, riapparso sulla scena per ricattare le ragazze. Lo strumento con cui il nostro uomo spira è il pugnale definito misterioso dal titolo italiano unicamente per creare un po’ si suspense ma, in realtà, non c’è nessun mistero riguardo l’arma. Per quanto il mistero evocato nel titolo in effetti ci sia, e funzioni, peraltro;  ma è legato, come da canovaccio, all’identità di chi ha commesso l’assassinio. Cosa nient’affatto ovvia, naturalmente, con la verità che viene a galla attraverso una serie di colpi di scena comunque congegnati in modo valido. In ogni caso, per quanto la trama gialla si presenti in modo un po’ dimesso e, a prima vista, non sembri potersi sviluppare in modo troppo coinvolgente, alla fine dei conti il film funziona in modo onesto e, pur coi suoi limiti apertamente dichiarati, riesce a portare a casa il risultato in modo assolutamente dignitoso.


Gambe delle ballerine sul ghiaccio a parte; quelle sono un’eccellenza.  


Vera Ralstron





Helen Walker




Nancy Kelly




Ann Rutheford



Julie Bishop





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