1686_CABINA TELEFONICA , Italia 1956. Regia di Giacomo Vaccari
Presentato da Aldo Grasso come “il più moderno e sensibile regista della
televisione italiana” [Televisione, Le Garzantine, Garzanti Editore, Milano, 2008] Giacomo Vaccari è
scomparso prematuramente all’età di 32 anni lasciando un grande rimpianto dal
punto di vista artistico oltre che naturalmente umano. Nel 1956 avviene il suo
esordio alla regia, per un filmato breve, circa mezz’ora, ma interessante sotto
più aspetti: Cabina telefonica, tratto da una rappresentazione teatrale
opera di Peter Brook, rappresenta uno dei primi esempi di prosa televisiva in
Rai. In effetti, siamo di fronte ad una sorta di «teatro
filmato» ma la mano di Vaccari non si limita ad una
mera rappresentazione del palcoscenico. Al contrario, è attiva, si muove, si
avvicina, segue il protagonista, uno straordinario Arnoldo Foà, partecipa e
soffre con lui: non è una tipica regia televisiva, quanto piuttosto un
tentativo di utilizzare uno stile di ripresa più cinematografico. Il testo di
Brooks è stringato e, per farlo risaltare, Vaccari forse pensa non basti la pur
superba interpretazione di Foà, per quanto l’attore faccia ricorso al suo ampio
bagaglio di recitazione teatrale. Negli anni a seguire, gli sceneggiati Rai troveranno
un sapiente equilibrio sfruttando la tipica enfatizzazione del registro interpretativo
proprio degli attori da palcoscenico, grazie al quale riusciranno a supplire
una indubbia povertà di mezzi del media televisivo rispetto al cinema. Vaccari,
sin dai primordi della Tv italiana, i tardi anni Cinquanta, sin dal suo esordio
sul piccolo schermo, sembra dire, piuttosto, che anche la ripresa televisiva
deve osare di più, deve essere più autoriale. Cabina telefonica è solo
un assaggio del suo stile ma lascia intravvedere potenzialità che, purtroppo, se
avranno forse modo di sbocciare completamente non lo faranno nella quantità
auspicabile. Nel racconto in questione, Foà è Richard, un delinquente di mezza
tacca londinese, che cerca disperatamente di parlare al telefono con Colly, un
pesce più grande di lui, al quale deve soldi o altro, e che vuole farlo fuori.
Per un contatto fortuito delle linee telefoniche, Richard entra in
comunicazione con Gladys, una ragazza, con la quale si intrattiene in una
conversazione assurda mentre, facendo il cascamorto, aspetta il momento di
richiamare Colly. Ma quando la situazione diventa più critica, e diviene chiaro
che il suo creditore ha già deciso la sua sorte, Gladys diviene ben più di un
piacevole intermezzo, diventa l’ultima speranza. Vana, naturalmente.
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