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lunedì 27 maggio 2024

IL GIORNO PIU' CORTO

1488_IL GIORNO PIU' CORTO . Italia, 1963; Regia di Sergio Corbucci.

L’ironico e esplicito riferimento del titolo di questo film di Sergio Corbucci è ovviamente a Il giorno più lungo, opera di autori vari e uscito l’anno precedente. Il titolo simile ma dal significato contrario, in questo caso si tratta infatti de Il giorno più corto, racchiude in senso del film: semplificando, possiamo dire che si tratta di due film bellici ma quest’ultimo è comico mentre l’altro drammatico e questo è riferito alla Grande Guerra e l’altro al conflitto mondiale più recente. Analogamente a Il giorno più lungo nel film di Corbucci sono chiamati a recitare o anche solo a fare una comparsata, una moltitudine di attori: sempre fedele al rapporto simile ma rovesciato rispetto al film americano, Il giorno più corto, pur essendo appunto più corto, ha circa il doppio di interpreti che danno il loro contributo in scena. Pare che in questo caso siano addirittura 88, almeno stando a quanto dichiarato dal manifesto del film, in ogni caso tantissimi. Tuttavia al centro della scena rimangono costantemente Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, ancora relativamente all’inizio della loro fortunata carriera cinematografica. La coppia funziona già egregiamente e, in questo caso, può approfittare di una storia tutto sommato dotata di una struttura narrativa che rende le loro gag organiche con il testo. Tra i personaggi che hanno più spazio spicca la performance di Virna Lisi nei panni di Naja, una sorta di artista volenterosa di dare una mano al fronte. La Lisi comincia sgambettando vivace sul palco per i soldati, successivamente ha un ruolo nel racconto vero e proprio: nel complesso regge con buona presenza scenica lo spazio che il copione le concede.   Walter Chiari e Raimondo Vianello interpretano in tono oltremodo farsesco i loro ruoli e, avendo una certa esperienza nel genere comico, se la cavano con mestiere. 

Il film scorre via liscio tra qualche risata e qualche moto di sorpresa allorché si scopre Jean Paul Belmondo o Stewart Granger nel cast: pare inoltre che la maggior parte degli attori si prestò a queste comparsate gratuitamente per aiutare la Titanus, lo studio di produzione, che rischiava il fallimento. Da sottolineare, oltre alla classiche melodie italiane della Prima Guerra Mondiale, la divertente canzone sui titoli di testa di Piero Piccioni. In definitiva va detto che Corbucci coglie tutto sommato rapidamente lo spunto di Mario Monicelli che, con il suo capolavoro La Grande Guerra (1959), si era permesso (anche) di scherzare con un evento tanto importante della storia italiana. Quello di Monicelli è un film di caratura ovviamente superiore a cui quello di Corbucci fa un po’ il verso anche se prende, come detto, ispirazione dichiarata dall’americano Il giorno più lungo. Ma la Prima Guerra Mondiale è un evento che per noi italiani è italianissimo e, anche se negli anni sessanta il ventennio era passato da un pezzo, scherzarci sopra non era cosa così scontata. La grande Guerra aveva dimostrato che si poteva fare, seppur aveva mantenuto una cifra drammatica, anzi tragica: in questo incarnando assai meglio del film di Corbucci l’italica natura. Ma la chiave di lettura comica de Il giorno più corto è esplicitata sin dal titolo e dagli attori messi in evidente primissimo piano rispetto agli altri: Corbucci è quindi stato tempestivo e corretto. In chiusura anche Totò, che stava girando Il Monaco di Monza, saluta dalla finestra nei panni di un cappellano bersagliere: la benedizione del principe della risata vale da conferma che il film ha raggiunto il suo scopo. 



Virna Lisi 



Sandra Milo 

Anouk Aimée 

Galleria 



2 commenti:

  1. Franco & Ciccio che si fanno le ossa... ;P
    pensa che pure le eresie dei primi secoli del Cristianesimo erano 88, parola di Sant'Agostino! :)
    ...nella locandina conto invece 100 "foto-tessere", ma non ho controllato se ci sono doppioni... ;)

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  2. Bisognerebbe averla in grandezza originale, ma una fotobusta de il giorno più corto non credo la comprerò mai :)

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