Translate

mercoledì 8 novembre 2017

UN TURCO NAPOLETANO

25_UN TURCO NAPOLETANOItalia, 1953;  Regia di Mario Mattoli.

Il film Un turco napoletano di Mario Mattoli si presenta subito in modo assai inconsueto: all’inizio, i titoli di testa sembrano il cartellone di un’opera teatrale, con tanto di prezzi per i vari posti a sedere nel teatro. Poi addirittura assistiamo all’entrata nel teatro stesso da parte del pubblico, esattamente come se lo spettacolo che va ad incominciare fosse davvero un’opera teatrale e non un film. Questa cornice ricomparirà anche nel finale, quando Totò guarderà in macchina, ovvero nell’obiettivo della macchina da presa, in modo da rivolgersi direttamente al pubblico, in platea e a casa, per ringraziarlo. Proprio come avviene a teatro. E proprio come in una scenografia teatrale, le immagini del film hanno colori e sapori artificiali, posticci, come se stessimo assistendo ad una rappresentazione dal vivo in ambienti artefatti. Questa sensazione è subito forte sin dall’inizio, quando prigione e casa dell’evaso stanno nella stessa inquadratura, un passaggio narrativo assurdo ma giustificabile se come spazio a disposizione si ha soltanto il palco del teatro. Poi, nelle scene a Sorrento, con il mare e le tipiche viuzze della città, il senso di ambiente artificiale si perde, ma questo inserto è ben dosato, e passa senza destare scossoni in un film che il costante svolgimento d’interni (la cella, le camere, la casa, il negozio) mantiene pienamente in quel clima teatrale tanto ricercato dal regista. D’altra parte la matrice originale dell’opera è la farsa teatrale Nu turcu napulitano di Eduardo Scarpetta, a cui il regista Mario Mattoli rende il massimo degli onori, piegando gli stilemi del cinema a quelli teatrali.
Un Totò in ottima forma, può così scorazzare all’interno di una struttura solida che non grava solo sulle sue spalle ma si autosostiene; il principe della risata risulta così al massimo dell’efficacia, libero da altre incombenze che non siano quelle di seminare il panico ilare del suo umorismo. Benissimo Isa Barzizza, una vera bambola e anche Carlo Campanini, credibile nel ruolo di attempato e geloso marito. Bel film, originale, ben costruito e divertente.    


Isa Barzizza






2 commenti:

  1. lo hanno fatto ieri su rai movie, vedo che è uno dei primi film da te messi sul blog :)
    mi ha colpito molto la scioltezza di Totò nel rapportarsi con le donne, quando entra nella spiaggia le palpeggia tutte e gli strappa pure di dosso i costumoni :O

    RispondiElimina