25_UN TURCO NAPOLETANO. Italia, 1953; Regia di Mario Mattoli.
Il film Un turco
napoletano di Mario Mattoli si presenta subito in modo assai inconsueto:
all’inizio, i titoli di testa sembrano il cartellone di un’opera teatrale, con
tanto di prezzi per i vari posti a sedere nel teatro. Poi addirittura
assistiamo all’entrata nel teatro stesso da parte del pubblico, esattamente
come se lo spettacolo che va ad incominciare fosse davvero un’opera teatrale e
non un film. Questa cornice
ricomparirà anche nel finale, quando Totò guarderà in macchina, ovvero nell’obiettivo della macchina da presa, in modo
da rivolgersi direttamente al pubblico, in platea e a casa, per ringraziarlo.
Proprio come avviene a teatro. E proprio come in una scenografia teatrale, le
immagini del film hanno colori e sapori artificiali, posticci, come se stessimo
assistendo ad una rappresentazione dal vivo in ambienti artefatti. Questa
sensazione è subito forte sin dall’inizio, quando prigione e casa dell’evaso
stanno nella stessa inquadratura, un passaggio narrativo assurdo ma
giustificabile se come spazio a disposizione si ha soltanto il palco del
teatro. Poi, nelle scene a Sorrento, con il mare e le tipiche viuzze della
città, il senso di ambiente artificiale
si perde, ma questo inserto è ben dosato, e passa senza destare scossoni in un
film che il costante svolgimento d’interni (la cella, le camere, la casa, il
negozio) mantiene pienamente in quel clima teatrale tanto ricercato dal
regista. D’altra parte la matrice originale dell’opera è la farsa teatrale Nu turcu napulitano di Eduardo Scarpetta, a cui il regista Mario
Mattoli rende il massimo degli onori, piegando gli stilemi del cinema a quelli
teatrali.
Un Totò in ottima forma, può così scorazzare all’interno di
una struttura solida che non grava solo sulle sue spalle ma si autosostiene; il
principe della risata risulta così al
massimo dell’efficacia, libero da altre incombenze che non siano quelle di
seminare il panico ilare del suo umorismo. Benissimo Isa Barzizza, una vera bambola e anche Carlo Campanini,
credibile nel ruolo di attempato e geloso marito. Bel film, originale, ben
costruito e divertente.
Isa Barzizza
lo hanno fatto ieri su rai movie, vedo che è uno dei primi film da te messi sul blog :)
RispondiEliminami ha colpito molto la scioltezza di Totò nel rapportarsi con le donne, quando entra nella spiaggia le palpeggia tutte e gli strappa pure di dosso i costumoni :O
Totò era fortissimo.
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