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lunedì 6 novembre 2017

IL DOTTOR ZIVAGO

23_IL DOTTOR ZIVAGO (Doctor Zhivago). Regno Unito, Stati Uniti, Italia 1965;  Regia di David Lean.

Dopo Lawrence d’Arabia, se si esclude la collaborazione non accreditata al film La più grande storia mai raccontata, David Lean arriva nelle sale con un altro capolavoro, Il dottor Zivago. Stavolta la pellicola non si riferisce ad un personaggio storico, ma ad un libro, il romanzo omonimo di Boris Leonidovic Pasternak, addirittura premio Nobel nel 1958. La componente storica è però basilare nello sviluppo della storia, e Lean si rivela perfettamente all’altezza di un compito tanto arduo quanto mostrare le vicende storiche della Russia a cavallo della Rivoluzione d’ottobre del 1917. Le immagini prodotte dal regista britannico trasudano rigore nelle ricostruzioni d’epoca e possiedono la forza evocativa di dipinti impressionisti, con l’uso magistrale di luce e colori. Il formato Panavision e i colori Metrocolor si rivelano adeguati anche per le scene d’interno, e non solo per le dimore sontuose pre-rivoluzione, ma anche per le topaie o le case fatiscenti dove i personaggi sono ridotti a vivere nel corso degli eventi. Così come per Lawrence d’Arabia, a supportare le superbe immagini con la musica è chiamato Maurice Jarre, che anche in questo caso riesce a comporre una  colonna sonora strepitosa, nella quale spicca il Tema di Lara, uno struggente motivo destinato a commuovere schiere di spettatori, ogniqualvolta capiterà loro di ascoltarlo. La storia, infatti, è perlopiù un dramma sentimentale, sullo sfondo di un importante supporto storico, di cui i protagonisti sono il dottor Zivago (Omar Sharif) e Lara o Larissa Antipova (Julie Christie). Sharif è bravo ma, naturalmente, vista l’attitudine sentimentale dell’opera, è Julie Christie a tenere il centro della scena.

 I capelli biondissimi, i grandi occhi azzurri, i lineamenti tipicamente anglosassoni, la fanno sembrare la versione femminile di Peter O’Toole in Lawrence d’Arabia: certo è che la sua bellezza irradia tutte le scene nelle quali è coinvolta. Nel film le cose non sono affatto semplici, com’è prevedibile, e quindi i due personaggi si troveranno coinvolti in altre vicende sentimentali, che evolveranno per entrambi in matrimoni con prole, rendendo così impossibile una relazione ufficiale tra loro. Tra questi personaggi di contorno alla storia d’amore principale tra Zivago e Lara, abbiamo Tonia (Geraldine Chaplin), la dolce moglie del dottore, Victor Komarosckij (Rod Steiger), il viscido primo amante di Lara e Pascià Antipov/Strel’nichov (Tom Courtnenay), il militante marito della stessa Lara. Da segnalare poi il fratello di Zivago, il generale Evgraf (Alec Guiness) che non rientra nelle varie tresche amorose, sebbene ammetta di essersi invaghito anch’esso di Lara.

Come si vede i personaggi coinvolti in questo dramma sentimentale sono molti, ma vuoi per la superba matrice romanzesca alla base, vuoi per la sublime capacità di Lean di gestire in ampiezza il suo cinema, il filo non scappa mai di mano all’autore, anzi; il numero di personaggi permette una moltitudine di uscite e rientri sulla scena che alimentano continuamente la storia, e nessuno è abbandonato al suo destino per mera dimenticanza o trascuratezza della sceneggiatura. Il regista britannico si dimostra ancora una volta maestro nella capacità di orchestrare molteplici elementi sullo schermo con perfetta sincronia e deliziosa armonia: si è detto delle immagini e della musica, della storia coi suoi intrecci sentimentali, ma anche lo sfondo storico è curato con rigore, le scenografie sono sempre credibili, con massima attenzione per i dettagli più disparati, e i dialoghi hanno il giusto tono, equilibrati e mai fuori registro, anch’essi in sintonia con il resto dell’opera.

 Film di maestosa e sontuosa bellezza, con passaggi commoventi, ci  lascia con un gusto dolceamaro, nel vedere quella che forse è la figlia di Zivago e Larissa, incamminarsi col fidanzato verso il triste ed enorme muro grigio della diga in cemento armato. Ma il dettaglio, colto anche da Evgraf, della balalaika sulle spalle della giovane, ci rassicura che non sarà un futuro senza sentimento.         



Julie Christie




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