490_LA FURIA DEI BARBARI ; Italia, 1960. Regia di Guido Malatesta.
Il 1960 è l’anno che consacra il successo del genere peplum in Italia. Guido Malatesta ne
sarà uno degli artefici con opere, per la verità, non di grande cabotaggio. A
partire da questo La furia dei barbari,
pellicola che si lascia certamente guardare e, volendo, anche con una certa
curiosità; curiosità, forse legata, per assurdo (essendo un film storico),
all’ambientazione rurale e fuori dalle località storicamente note. Ma c’è
davvero troppa approssimazione: a partire dalla trama, alla caratterizzazione
dei personaggi, alle scenografie, ai costumi, alle scene di massa. Tra gli
interpreti, da ricordare Edmun Pordom (è Toryok) e Livio Lorenzon (è Kovo) i
due barbari sulla cui rivalità regge la storia; sul fronte femminile da
segnalare Rossana Podestà (Lianora) e Raffaella Pelloni, non ancora Carrà,
(Maritza). Curioso anche come, presso questi barbari raccontati da Malatesta e
dai suoi collaboratori, le donne si permettessero di contestare apertamente;
non è dato sapere se la condizione femminile mostrata abbia qualche riscontro
storico ma, in generale, l’idea che comunica il film non è certo di provata
attendibilità. Tuttavia, almeno per quello che è mostrato sullo schermo, le
donne si prendono un ulteriore punto a favore: il balletto coreografico (che,
tra l’altro, sembra piuttosto inopportuno presso popolazioni barbare), è più
interessante delle tante noiose battaglie. Insomma, un prodotto che ci è utile
per capire quanto fosse in voga il genere al tempo: se c’era spazio perfino film
modesti come questo La furia dei barbari,
era davvero un periodo d’oro per il peplum
all’italiana.
Rossana Podestà
Raffaella Pelloni AKA Raffaella Carrà
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