299_CATTIVISSIMO ME (Despicable Me). Stati Uniti 2010; Regia di Pierre Coffin e Chris Renaud.
L’idea di mettere un cattivo al centro della scena di un cartoon non è certo originale, anche se gli esempi più famosi che si possono fare sono più che altro legati ai prodotti seriali, come Wile E. Coyote o Dick Dastardly. Gru, invece, è protagonista di un film vero, un film di animazione come un classico della Walt Disney o della Pixar, in questo caso opera della Universal. Chissà, forse non a caso lo studio che produceva i film horror negli anniLa vena ironica, surreale e un po’ non-sense di questi ridicoli aiutanti di Gru ruba la scena a tutti i personaggi della divertente e ben orchestrata storia. C’è addirittura spazio per una spruzzata di critica sociale, con il banchiere (erede della Lehman Borthers, l’istituto di credito che con la propria condotta scriteriata ha dato il via alla crisi economica mondiale nel 2008) che collabora con il figlio Vector, supercattivo rivale di Gru. Vector è il classico nerd bravissimo nelle diavolerie tecnologie quanto Gru è invece imbranato: ad aiutare Gru, oltre ai folli Minions, c’è il Dr. Nefario, inventore strampalato, e tutti insieme danno vita a momenti di azione divertenti ed avvincenti, e persino a scene commoventi (come l’assenza del protagonista al saggio di danza delle bambine).
Ma la notevole importanza di Cattivissimo me è che fa proprio un dogma del maestro Fritz Lang: «Ci sono solo due categorie di persone: i cattivi e i molto cattivi. Ma noi siamo giunti ad un accordo e chiamiamo buoni i cattivi e cattivi i molto cattivi», e lo traduce in un film per bambini. Il messaggio di uno di uno dei più grandi maestri della nostra cultura diviene quindi un prodotto educativo. Non cercate l’alibi dei vostri limiti (io sono cattivo), anche nel suo lato seducente (il compiacimento di ciò dovuto al fascino intrinseco del Male): si può e si deve sempre cercare di essere meno cattivi di quanto si può opportunisticamente pensare di essere.
Buoni,
insomma.
Agnes
Edith
Margo
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