487_TOTO' CONTRO IL PIRATA NERO ; Italia, 1964. Regia di Fernando Cerchio.
Film che arriva nel tardo periodo della carriera del
principe della risata, Totò contro il
Pirata Nero vede alla regia Fernando Cerchio che, in qualche passaggio,
visivamente lascia un po' troppo a desiderare. Totò è in gran spolvero e, forse,
l'idea che questo possa essere comunque già abbastanza per salvare baracca e
burattini, può diventare un limite. Poi, certo, il budget a disposizione per un
film comico che prevedeva parte dell'ambientazione su una nave pirata,
probabilmente non era adeguato. Ma ad un regista in genere professionale come
Cerchio, è forse lecito chiedere di più rispetto alle sciatte e visibilmente
ricostruite (in modo approssimativo) scene di navigazione marina. E’ però vero
che molto materiale, dai costumi alle scenografie e forse anche intere riprese,
furono riciclate pescando negli archivi della casa di produzione, e questo la
dice lunga sulle possibilità degli autori di trarne qualcosa di realmente
valido. Tuttavia alcuni passaggi narrativi lasciano ulteriormente perplessi:
si passa da un ingegnoso (anche troppo) sviluppo della scena del fantasma a
bordo (con il marinaio che viene scambiato per Totò), alla brocca che si alza
grazie ad un misterioso e per nulla plausibile filo, nella per altro spassosissima
sequenza del tiro a segno alla Guglielmo Tell. Bella e divertente, d’accordo,
ma non si capisce perché ricorrere ad un trucco che necessita di una
spiegazione logica (per altro artificiosa), quando in altri passaggi si sceglie
la più comoda, e funzionale, via surreale.
Di questi, tra tutti spicca quello dell'impiccagione
di Totò, col collo che si allunga assecondando la corda come fossimo in un cartoon, ma anche quello del fantasma a
bordo non è affatto male. Questo tipo di espedienti, per quanto assurdi,
possono naturalmente coesistere anche con una storia avventurosa come alla fine
dei conti è Totò contro il Pirata Nero;
a patto che il regista ci sappia fare e, in questo, Cerchio non delude le
attese. Da ricordare, poi, la scena certo un po’ forte in cui Totò è nascosto
nella botte e i pirati cercano di cavarci da bere: il Pirata Nero assaggia il
liquido che esce dal rubinetto della botte, che però lo disgusta. Meglio non
approfondire. In compenso, a portare un po' di grazia nella vicenda, come da
prassi nel genere, ci pensa Grazia
Maria Spina, bellezza moderna e spumeggiante. Nel complesso, il film è da
ricordare anche grazie alla sua presenza, oltre alla smagliante forma di Totò e
ad una storia divertente e, scene di navigazione a parte, tutto sommato ben
rappresentata.
Grazia Maria Spina
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