459_LA VERITA' SEMINUDA (The half-naked truth); Stati Uniti, 1932. Regia di Gregory La Cava.
The half-naked truth
è una commedia americana pre-code, dove
con il termine si intende che nel 1932, anno di uscita del film, non era ancora
a pieno regime il celebre codice Hays. Questo è perfettamente visibile nella pellicola
di Gregory La Cava ,
che basa molto del suo fascino sugli spettacoli della brava e bella Lupe Vélez,
qui nei panni di Teresita, una sensuale danzatrice del ventre. Del resto, il
film ci dice già dal titolo che tratta di argomenti
svestiti, ma naturalmente non si tratta solo del fisico della bella attrice
messicana. L’opera mostra in modo esplicito, ma con quel certo garbo tipico
della commedia americana, la realtà statunitense del dopo 1929. La crisi ha
mandato a gambe all’aria il sistema economico e, nella nuova dinamica
situazione, è un attimo diventare ricco, oppure, al contrario, ritrovarsi senza
il becco di un quattrino. Il protagonista maschile del film è Bates (Lee Tracy)
un agente di spettacolo con zero scrupoli e tanta faccia tosta. Con le sue
manovre, riesce a trasformare la sua assistita Teresita da squattrinata
danzatrice del ventre di un tendone del circo, a stella di prima grandezza di
Broadway. E La Cava ,
sempre ironico, mostra come il successo le arrida non con lo spettacolo
allestito in pompa magna, ma con quello più becero che la ragazza usava nei
bassifondi da cui proviene, nel quale, cantando, invita abbastanza esplicitamente
un falegname a farle un lavoretto.
Insomma
qui la parabola del successo, il Sogno
Americano, si brucia in pochi attimi, grazie ad espedienti di basso
profilo; questa era l’America del new-deal,
sembra dirci La Cava. Però
nel film non ci sono solo i colpi bassi di Bates o le gambe nude di Teresita;
c’è anche Achilles, interpretato dal notevole Eugene Pallette. L’umanità
intrinseca alla faccia e al fisico di Pallette è vitale per la riuscita di un
film che spesso Bates con le sue farneticanti trovate rischia di mandare fuori
giri. E sarà proprio un telegramma di Achilles, una sorta di cavallo di troia che veicola il messaggio
d’amore di Teresita a Bates, a ricomporre il quadro umanamente degno di
rispetto che si ritrova sotto il vecchio tendone del circo.
Lupe Velez
Nessun commento:
Posta un commento