Translate

mercoledì 27 novembre 2019

VIVO PER LA TUA MORTE

454_VIVO PER LA TUA MORTE ; Italia, 1968Regia di Camillo Bazzoni.

Spaghetti western appena godibile, Vivo per la tua morte prova a reggersi su presupposti troppo estemporanei per funzionare a dovere. Il regista Camillo Bazzoni è alla sua prima esperienza dietro alla macchina da presa in un lungometraggio, e si vede; di contro, il protagonista Steve Reeves è al suo ultimo film e non si tratta di una chiusura col botto. Va detto che Reeves era uno specialista dei peplum, i film storici che spopolarono negli anni sessanta a Cinencittà e di cui l’attore americano era la star assoluta. Vivo per la tua morte è la sua prima e unica incursione nel western e l’attore non aggiunge niente alla figura di duro invincibile che spesso veniva utilizzata nella corrente italiana del genere. Forse le parti più riuscite sono quelle ambientate a Yuma, ai lavori forzati del carcere, dove il possente fisico di Reeves si presta bene alla bisogna. Per il resto il film si distingue per un susseguirsi di tópoi classici degli spaghetti: morti ammazzati come se piovesse, false accuse a danno del protagonista, ingiustizie da vendicare e via di questo passo. Il tenore della storia è serio, anche perché Reeves ha fondamentalmente un’unica espressione, ma fanno capolino qua e la i toni da farsa durante la scazzottate, in qualche caso accompagnate da una musica degna di una comica. Buona, ma non di più, la fotografia di Enzo Barboni, mentre i titoli di testa sono tra i peggiori e i più incomprensibili mai visti.    




Silvana Bacci


Rosalba Neri


Silvana Venturelli







Nessun commento:

Posta un commento