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domenica 10 novembre 2019

FEMMINE 3 VOLTE

440_FEMMINE 3 VOLTE ; Italia, Spagna 1957Regia di Steno.

Commedia leggerissima che sfocia quasi nel film comico, Femmine tre volte di Steno è un’opera che presenta comunque qualche spunto di interesse. Lasciando perdere i riferimenti alla cortina di ferro e alla guerra fredda, trattati secondo i  più scontati luoghi comuni, come prevedibile e anche comprensibile, il film ha però un garbo generalmente sconosciuto alla nostrana produzione di genere. Visto l’argomento della storia, sarebbe stato facile prevedere una deriva pruriginosa che invece è tutto sommato soltanto lambita dall’opera di Steno. La Diavole Rosse, la squadra di pallacanestro femminile russa è a Roma per l’incontro del secolo contro gli Angeli Bianchi, la formazione delle americane. Tra le russe spicca la capitana Sonia, interpretata dalla fulgida Sylva Koscina: che è anche il motivo principale del film. Naturalmente l’accento è posto anche su altre belle ragazze della squadra, le cui storie si intrecciano con i vari protagonisti maschili italiani per comporre il mosaico narrativo del film. Nessuna di queste trame, pur vertendo sull’avvenenza delle interpreti femminili (a parte quella dedicata alla simpatica Bice Valori), scade però mai nel pecoreccio. Gradevoli i siparietti comici di Nino Manfredi e Gianni Angus, e bene anche Mario Carotenuto. Finale per una volta meno qualunquista del solito (rispetto alla media delle nostre produzioni di questo tipo): gli uomini italiani del film fanno fede ai propri impegni invece di scantonare alla chetichella. Per la verità, alcuni di quegli impegni (leggasi i due matrimoni), dovevano essere una truffa per portarsi a letto le russe ma, poi, le cose erano andate diversamente e i personaggi di Manfredi e Angus si erano trovati sposati per davvero. Si vede che l’italiano medio riesce a rispettare meglio gli impegni se non li assume consapevolmente. 


Sylva Koscina







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