Translate

domenica 17 novembre 2019

I FIGLI DEL DESERTO

444_I FIGLI DEL DESERTO (Sons of the desert); Stati Uniti, 1933Regia di William A. Seiter.

I figli del deserto è la dimostrazione che, anche nell’ambito del lungometraggio, Stanlio e Ollio non abbiano bisogno di trame troppo complesse per far funzionare a meraviglia la loro comicità. E’ curioso come l’idea di fondo di questo I figli del deserto sia la stessa che sembrava già esigua per il loro precedente cortometraggio La bugia del 1931. Vero è che in quel caso ci si era concentrati solo sulla questione degli stivali di Stanlio indossati per errore da Ollio (che non riusciva più a sfilarseli) mentre, in questo caso, viene esplorata tutta la potenziale vicenda che nasce dallo spunto di ingannare le mogli per andare di soppiatto ad una riunione tra amici a Chicago. Nel lungometraggio tutto è molto più approfondito, anche la natura di questo ritrovo pseudo massonico, I figli del deserto, appunto, nel quale viene coinvolto anche il comico Charlie Chase. Il regista dell’opera, William A. Seiter è un discreto professionista che riesce ad imbastire una buona trama, nient’affatto ingombrante e, anzi, utile al duo per cambiare qualche situazione in cui far lentamente esplodere la loro fisica comicità. Ci sono le scene casalinghe, con le mogli Mae Busch (Lottie, moglie di Ollio) e Dorothy Christy (Bettie, moglie di Stanlio), in cui la supremazia femminile familiare è lo spunto iniziale per le gag; quelle della riunione dei Figli del deserto, dove il duo trova una buona sintonia tra il proprio ritmo e la frenesia di Charlie Chase; oppure quelle nel solaio di casa, dove la coppia va sul sicuro con i propri tempi dilatati che portano alla solita finale distruzione dell’ambiente, stavolta aiutata anche dalle condizioni atmosferiche oltre che dalle dinamiche dell’esplosivo duo. 

Notevole e indimenticabile la canzone Honolulu baby, sia nel passaggio della riunione di Chicago, che in quella con Ollio che suona l’ukulele; l’autore della canzone è il bravo T. Marvin Hatley, storico collaboratore di Laurel & Hardy, già ideatore di quella Cuckoo song, che altro non è se non il classico motivetto che ha accompagnato tantissime comiche della coppia.
In sostanza, I figli del deserto è quindi uno dei migliori esempi di lungometraggio con protagonisti Stanlio e Ollio.    






Mae Busch



Doroty Christy



Nessun commento:

Posta un commento