833_LA VALLE DELLA VENDETTA (Vangeance Valley). Stati Uniti, 1951; Regia di Richard Thorpe.
Richard Thorpe imbastisce una storia ben orchestrata che ha
tutti gli elementi per funzionare, a partire dalla presenza di una voce
narrante, stratagemma narrativo sempre efficace. I protagonisti della vicenda
sono Owen, il fratello buono (con il
carisma e la presenza scenica di Burt Lancaster), Lee, il fratello corrotto (Robert Walker) e, ricordando che si tratta di
un western, nientemeno che la bellissima Joanne Dru (Il fiume rosso, I cavalieri
del nord-ovest e La carovana dei
mormoni il suo impressionante curriculum all’interno del genere) moglie del
fratello cattivo ma innamorata di quello buono. Nonostante Lee sia un vero
mentecatto e Owen sia solo il figliastro di Arch Storbie, il secondo, in segno
di gratitudine per l’anziano genitore adottivo, copre le malefatte del fratellastro pur rimettendoci in prima
persona. Questi elementi da una parte stimolano l’interesse dello spettatore,
oltre a dare un solido quadro morale alla storia. D’altronde Thorpe è un regista
di manico, che sa cioè come condurre
una storia, e qui è anche avvantaggiato dall’avere in squadra un trattore come
Lancaster che, una volta messo in moto, è in grado di sostenere questo tipo di
film praticamente da solo. Naturalmente, come prevedibile in questa categoria
di pellicole che hanno una matrice etica,
le cose vanno poi come devono andare, con Owen praticamente costretto dalle
circostanze a far valere i suoi diritti legittimi e morali, e con la storia
d’amore con la bella Jen, la deliziosa Jeanne Dru, a quel punto libera di
potersi concretizzare.
Niente di imprescindibile, insomma, ma un lavoro
professionale di sicuro.
Joanne Dru
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