70_LA CRIPTA E L'INCUBO . Italia, Spagna 1964; Regia di Camillo Mastrocinque.
Il regista Camillo Mastrocinque, autore dalla vastissima
esperienza e noto soprattutto per aver girato alcuni film di Totò (tra i tanti,
Totò, Peppino e la Malafemmina e Siamo uomini o caporali?), si cimenta
con un puro horror, ispirato ad un classico della letteratura del terrore, Carmilla, di J. Sheridan Le fanu. Al di
là delle differenze tra l’adattamento e il testo originale, che lasciano sempre
il tempo che trovano, la cosa che salta subito all’occhio è l’estremo rigore
professionale con cui il regista romano si dedica a questo particolare genere, a
cui si approccia sostanzialmente per la prima volta dopo una carriera quasi
trentennale con oltre una cinquantina di titoli realizzati. La cripta e l’incubo è un film
formalmente aderente ai cliché di genere, ma in modo genuino e non di maniera;
la tensione narrativa sale con lo scorrere della pellicola, fino al trepidante
finale. Il racconto è ben equilibrato, tra intreccio misterioso e suspense; i
rimandi al sovrannaturale sono dosati e necessari, lasciati in bilico fino all’ultimo:
è una storia di fantasmi, o un giallo in cui poi tutto è razionalmente
spiegabile? Il cast è valido e se la cava egregiamente: su tutti spicca la
figura di Christopher Lee, attore affermato e già noto al filone horror
italiano (La frusta e il corpo, La vergine di Norimberga); con il suo carisma regala al conte Karnstein una padronanza scenica non indifferente.
In realtà, al centro della vicenda c’è però la figlia del conte,
ovvero Laura, interpretata da Adriana Ambesi: la sua lieve e sottintesa storia
omosessuale con Ljuba (Ursula Davis) è uno dei passaggi meglio riusciti, anche
se come damsel in distress è
certamente credibile. Molto interessante, ma purtroppo marginale, la figura di
Annette, a cui Vera Valmont presta grazia e bellezza, oltre ad un ambiguo
fascino che si poteva approfondire.
La cripta e l’incubo
si va quindi ad aggiungere con buon costrutto ad un fiorente filone della
cinematografia italiana, quello degli horror di Riccardo Freda, Mario Bava,
Antonio Margheriti, che vanta già ormai una tale consistenza da poter assurgere
a ‘scuola’.
Adriana Ambesi
Ursula Davis
Vera Valmont
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