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martedì 16 marzo 2021

DOPOSCUOLA PROIBITO

782_DOPOSCUOLA PROIBITO (Homework). Stati Uniti1982. Regia di James Bashears.

Film di infima categoria, Doposcuola proibito, opera unica (e meno male) di James Beshears (altrimenti tecnico del suono di onesta carriera), può essere interessante come passaggio cruciale nella carriera di Joan Collins. Non certo per l’interpretazione dell’attrice inglese nel film, davvero ai minimi termini in questa circostanza, ma per la sorta di sliding doors che si verificò al tempo, con la possibilità per la diva di finire nell’oblio più assoluto non ancora scongiurata nonostante il successo del di poco precedente The Stud – Lo stallone. La data di uscita nelle sale di Doposcuola proibito non deve infatti ingannare; il film fu girato nel 1979 e portato nelle sale solo tre anni dopo, approfittando appunto della presenza di Joan Collins nel cast considerato il suo contemporaneo successo nel serial Dinasty. Fu un’operazione poco pulita, visto che venne aggiunta almeno una scena di nudo usando una controfigura per rendere più piccante il ruolo di Diane (il personaggio della Collins); la cosa non sfuggì all’attrice inglese che, insieme ad altri del cast, intentò una causa contro la produzione. Tuttavia è un dato di fatto che, scene illecite a parte, il ruolo della Collins è davvero deprimente almeno quanto è sconclusionato il film. Viene da chiedersi come fosse possibile che la carriera della diva inglese fosse arrivata così in basso, alla fine degli anni settanta; certo, già L’impero delle Termiti Giganti (1977, di Bert I. Gordon) non è che fosse un capolavoro sotto il profilo stilistico, ma questo Doposcuola proibito è inaccettabile per un’attrice del rango di Joan. Che poi, non è nemmeno tanto l’apporto che l’attrice fornisce alla pellicola a lasciare sgomenti, quanto il fatto stesso che sia coinvolta in un lavoro tanto dilettantesco. Il regista, se così di può chiamare, assembla il suo film mettendo insieme una serie di situazioni senza troppa logica. 

Tommy, un ragazzo che ha problemi con il sesso, studia poco e pensa a fare la rockstar, mentre Sheila (Erin Donovan), la sua fidanzata, è totalmente intenta a migliorare le sue prestazioni di nuotatrice. Diane, il personaggio della Collins, è la madre della ragazza e dopo aver incitato la figlia ad una maggior cooperazione con Tommy, decide di provvedere in prima persona. Se detta così può anche essere una trama interessante per una commediola giovanilista ambientata in un college americano, è la totale mancanza di costruzione della storia a far naufragare un progetto che comunque palesava già delle falle notevoli. Ad esempio: a che pro assistiamo alle scene di Sheila in piscina? E che dire dei riferimenti alla Gonorrea? (Per la verità il filmino didattico sulle malattie veneree, per quanto strampalato, è di gran lunga la parte più interessante del film). Nel cast c’è anche la biondina Shell Kepler (è Lisa) che, nonostante non sia mai stata questa grande star, appare comunque sprecata. Figuriamoci Joan Collins; ma, evidentemente, nemmeno il successo di The Stud – Lo stallone, come detto di poco precedente a Doposcuola proibito, sembrava poter arrestare un certo declino della grande attrice, finita a recitare in un film che, dopo essere stato ultimato, i produttori non ebbero nemmeno il coraggio di fare uscire nelle sale. Sarà Dinasty a rilanciare definitivamente la Collins e, indirettamente, anche a far dare alla luce (dei proiettori) Doposcuola proibito. In modo del tutto immeritato.  


Joan Collins



Shell Kepler


2 commenti:

  1. qualcosa mi dice che si salverà poco d'ora in poi...

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  2. In realtà è la penultima recensione dedicata a Joan Collins. Lo scopo della mia galleria era verificare se Joan fosse stata un'attrice come tante balzata alla fama dal ruolo di Alexis in Dinasty o fosse stata da tempo una grande attrice sempre sottovalutata. Io ero per questa idea e siccome conservo una matrice tecnica anche quando opero in ambito umanistico o artistico, per trovare conferma dovevo verificare sul campo questa mia convinzione. Così ho guardato quasi tutti i film (46!) che precedono l'avvento di Dinasty, visto che quello che succede dopo non è al centro della mia analisi. Oltre a questi, ho messo giusto L'affare Cartier perchè mi sembrava una degna celebrazione, una chiusura adeguata visto che la Collins recita in buona sostanza sé stessa.

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