860_L'ORO DEI MACKENNA (Mackenna's Gold). Stati Uniti, 1969; Regia di John Lee Thompson.
Un film che lascia un po’ disorientati, questo Mackenna’s gold del regista inglese J.
Lee Thompson: il risultato finale è infatti troppo poco omogeneo e,
soprattutto, qualche passaggio mette in difficoltà la sospensione d’incredulità
anche del più ben disposto spettatore. Nel racconto filmico ci sono molti
elementi di natura diversa che sembrano inseriti per risolvere di volta in
volta il problema specifico che la trama presenta ma nell’insieme dell’opera
non sono resi in modo armonico tra loro. La voce narrante, ad esempio, è usata solo per
sveltire alcuni passaggi ma non sembra coerente con la struttura del film; le
scene dell’avvoltoio, in un altro caso, possono essere evocative anche se sembrano usate più come
escamotage visivo in modo troppo superficiale. E, soprattutto, anche dal punto di
vista estetico il film denota eccessive discontinuità: ci sono moltissimi
passaggi aerei di spettacolare bellezza, su paesaggi mozzafiato; poi ci sono
sequenze di grande perizia tecnica, verrebbe da dire perfino eccessiva; infine ci sono scene
nelle quali sembra che i fondali e i primi piani appartengano a riprese
diverse, con un effetto davvero poco plausibile, soprattutto a fronte di altre
scene tecnicamente molto valide. La
stessa trama è troppo azzardata, con il colpo di scena del ritrovamento del
canyon e il successivo crollo che ha la credibilità degna di un fumetto di
Topolino. Peccato, perché alcuni
passaggi sono anche divertenti, Gregory Peck è comunque nella parte mentre Omar
Shariff è una canaglia davvero simpatica. Per altro c’è troppa carne al fuoco
anche in questo senso: Eli Wallace e Terry Savallas sono sprecati, mentre è
irriconoscibile il mitico Edward G. Robinson. Tra gli altri, nel cast anche il
regista Samuel Fuller, Ted Cassidy, Julie Newmar e Camilla Sparv.
Nel complesso un film divertente ma senza altre pretese.
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