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sabato 31 agosto 2019

L'ULTIMO GANGSTER

403_L'ULTIMO GANGSTER (The Last Gangster); Stati Uniti, 1937Regia di Edward Ludwig.

Edward G. Robinson torna nei panni del gangster, un ruolo che lo aveva resto famoso con Piccolo Cesare, uno dei capostipiti del genere dedicato ai criminali americani dei roaring twenties. Tanto per restare in tema, in questa pellicola, il formidabile attore si ispira ad un altro grande imperatore della Storia, Napoleone. Curiosità a parte, il film è ben girato, con attori calati a dovere nelle rispettive parti, a cominciare da Robinson, naturalmente, che recita alla sua maniera, costantemente sopra le righe eppure riuscendo credibilissimo. Il gangster in questione è Joe Krozac e ha le tipiche caratteristiche che Robinson sciorina con naturalezza in questi casi; c’è anche il giovanissimo James Stewart, perfetto nella parte del buon americano, il giornalista Paul North. Godibili anche i caratteristi Lionel Stander (è Curly, l’uomo di fiducia di Krozac) e John Carradine, compagno di cella del gangster in quel di Alcatraz. Il film è, in sostanza, tutto in funzione della scena finale; un passaggio ad alto contenuto drammatico e comunque sorprendente, dove Joe Krozac, l’ultimo gangster del titolo, riscatta la sua vita con un estremo sacrificio. Quello di Ludwig è un film dal valore simbolico, nell’eroica ma perdente figura del gangster, a cui si contrappone la famiglia che sopravvive alla vicenda. Di cui è interessante osservare come risulta composta: Paul North, il tipico bravo americano, si sostituisce a Krozac, prendendo per sé la moglie che il gangster aveva importato dall’Europa, e che quindi era ignara delle sue gesta criminali. Il piccolo di casa, Paul Jr, è in realtà figlio di Krozac e non è un particolare secondario nell’ottica simbolica della questione: nelle sue vene scorre sangue gangster. Per il momento, il futuro della Nazione è al sicuro sotto i buoni insegnamenti della stampa e dei bravi padri americani come North: ma, in caso di necessità, l’America potrà sempre contare sulla sua radice più violenta, il sangue che scorre nelle vene del figlio. E’ quindi giusto, in questo senso, tributare l’onore di una celebrazione epica, funzione propria dei gangster movie; così come è giusto che Krozac muoia. Ma lo fa stringendo nel pugno la medaglia di Lincoln, il premio per risultato raggiunto più ambito dai boy scout. Medaglia di Boy Scout e cuore da gangster: il sogno americano, per una volta, mostra il suo volto più autentico. Quello ipocrita.  










Rose Stradner



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