402_POKER DI SANGUE (Five card stud); Stati Uniti, 1968. Regia di Henry Hathaway.
Il veterano Henry Hathaway, regista che ha alle spalle
decine di film tra cui alcuni western, come Pugni, pupe e pepite o I quattro figli di Katie Elder, non sembra volersi
rassegnare al crepuscolo di questo grande genere. Per questo Poker di sangue ingaggia due attori come Dean Martin e Robert Mitchum, interpreti di personaggi
tra loro simili in due assoluti capolavori western di Howard Hawks, ovvero Un dollaro d’onore (Martin) e El
Dorado (Mitchum). L’operazione riesce
solo in parte: il film è, curiosamente, ambientato praticamente tutto in
una cittadina di frontiera, proprio come i due di Hawks citati. Ma dove Hawks
sfruttava l’ambientazione tra gli edifici urbani per creare i
suoi effetti da fortino assediato, Hathaway imbastisce una sorta di giallo ad
eliminazione, fino alla resa dei conti finale. Gli attori, perlomeno le due
star, sanno il fatto loro; buone anche le interpretazioni di Denver Pyle e della splendida Inger Stevens. Meno convincente Roddy McDowall, che interpreta un giovane
scapestrato con poco nerbo. In definitiva il film viene sorretto dal mestiere
del regista e dei prim’attori, aiutato anche dall’intreccio giallo che ha più
di qualche passaggio ben congeniato: la falsa pista sull’informatore come prima
vittima da eliminare; o gli indizi a carico del cameriere di colore, che prima lo
indicano come probabile colpevole, poi lo scagionano. Ma non si va oltre i 103
minuti di piacevole visione.
Katherine Justice
Inger Stevens
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