413_IL PUGNALE MISTERIOSO (Murder in the Music Hall); Stati Uniti, 1946. Regia di John English.
Ha ragione da vendere il sergente di polizia che vediamo
sullo schermo essere contento che ci sia da indagare nel teatro dove si tiene
lo spettacolo di rivista sul ghiaccio. Le ragazze che pattinano hanno un fascino particolare; chissà, probabilmente esiste
una relazione con l’attività fisica che praticano ma, oltre ad essere carine, hanno sempre gambe bellissime. E quelle che si esibiscono in questo Il pugnale misterioso diretto da John
English, non fanno eccezione. Al centro del racconto filmico ce ne sono ben
cinque: la bionda e leggiadra Lila (Vera Ralston), la voluttuosa Millicent
(Helen Walker), l’altera Diane (Julie Bishop), l’ingenua Gracie (Ann Rutheford) e l’elegante Rita (Nancy Kelly). La Ralston , tra l’altro, era
stata davvero una pattinatrice, rappresentando la natia Cecoslovacchia alle
olimpiadi. Sullo schermo de Il pugnale
misterioso le esibizioni sul ghiaccio hanno molto spazio e, d'altronde, l’avvenenza delle giovani legittima la scelta del regista; in ogni caso nella
storia si insinua presto una classica trama gialla. Si tratta di un tipico
esempio di whodonit, ovvero di una
ricerca di un colpevole, anzi verrebbe da dire di una colpevole, visto che le maggiori sospettate sono pescate
proprio tra le cinque ragazze. Il crimine in questione è l’uccisione di un
impresario di rivista, coinvolto nella morte di un collaboratore e, ora, dopo
aver scontato la pena per omicidio colposo, riapparso sulla scena per ricattare
le ragazze. Lo strumento con cui il nostro uomo spira è il pugnale definito
misterioso dal titolo italiano unicamente per creare un po’ si suspense ma, in
realtà, non c’è nessun mistero riguardo l’arma. Per quanto il mistero evocato
nel titolo in effetti ci sia, e funzioni, peraltro; ma è legato, come da canovaccio, all’identità
di chi ha commesso l’assassinio. Cosa nient’affatto ovvia, naturalmente, con la
verità che viene a galla attraverso una serie di colpi di scena comunque
congegnati in modo valido. In ogni caso, per quanto la trama gialla si presenti
in modo un po’ dimesso e, a prima vista, non sembri potersi sviluppare in modo
troppo coinvolgente, alla fine dei conti il film funziona in modo onesto e, pur
coi suoi limiti apertamente dichiarati, riesce a portare a casa il risultato in
modo assolutamente dignitoso.
Gambe delle ballerine sul ghiaccio a parte; quelle sono un’eccellenza.
Vera Ralstron
Helen Walker
Nancy Kelly
Ann Rutheford
Julie Bishop
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