704_L'INDOMABILE ANGELICA (Indomptable Angelique). Francia; 1967. Regia di Bernard Borderie.
Il quarto episodio delle avventure della bellissima
Angelica, lascia le corti reali e le ambientazioni, urbane o campagnole, della
Francia del XVII secolo, per una storia che, con le sue vicende che si sviluppano
nel Mediterraneo (o al massimo su un’isola o su una città portuale), la collocano
in quel genere di avventure marinaresche che, al cinema, costituisce una
categoria a sé stante. E, proprio come nella maggior parte di queste storie
ambientate sui sette mari, ci sono ovviamente i pirati sebbene ne L’indomabile Angelica non vengano definiti
come tali. Ma già il comportamento del Rescador,
l’imbarcazione sotto la guida di Jeoffrey, il marito di Angelica, per quanto
motivato da una causa rispettabile, è assimilabile a quello di una nave pirata;
definizione invece fin quasi troppo nobile per lo scafo del marchese
d’Escrainville che, come uno sciacallo, si avventura nelle acque di ogni
naufragio per raccogliere eventuali superstiti da vendere poi come schiavi. E
questa sarà la sorte di Angelica che, precedentemente, si trovava a bordo di
una galera, un’imbarcazione tipica
del periodo, sulla quale cercava di condizionare il capitano, il duca di
Vivonne, ad assecondarla nella ricerca del marito scomparso. Tra Angelica e i comandanti
delle navi, il duca di Vivonne prima e il marchese d’Escravinville poi, si
scandaglia in modo un po’più approfondito il tema sadomasochistico da sempre sottinteso alla saga della bella
nobildonna: il duca si lascia sottomettere dalla donna, mentre il marchese (da
buon marchese, appunto, De Sade docet)
gode nel maltrattarla. Due le scene interessanti: ad Angelica che si fa
togliere gli stivali (quelli alti fino a mezza coscia, da vera piratessa) dal
buon Vivonne, che per farlo le si inginocchia di fronte, fa da contraltare la
brutalità del Marchese, che la strapazza mentre è in preda all’oppio. Memorabile,
in questo passaggio, un dialogo, quando la ragazza si accorge della condizione
alterata dell’uomo ed esclama: Siete
ubriaco! E d’Escrainville, in risposta: No.
Sono pazzo!
Su queste navi, insieme ad Angelica, possiamo notare alcuni aspetti tecnici
e storici della navigazione seicentesca, che i capitani si premurano di
spiegare alla ragazza e, nel contempo, a noi. Insomma, l’aria di mare fa molto
bene alla saga che riprende nuovo slancio, tanto che questo episodio rivaleggia
con il primo per piacere della visione. Avrà forse fatto bene anche a Michele
Mercier, perché quando la portano all’asta per essere venduta come schiava,
appare bella come non la si era mai vista finora. Una vera meraviglia, ‘giustamente’ pagata dieci volte tanto la
già considerevole quota prevista.
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