611_CITTA' VIOLENTA . Italia, 1970. Regia di Sergio Sollima.
E’ difficile capire se l’impressione più forte che rimane di
Città violenta di Sergio Sollima sia
di una storia di gangster piuttosto convenzionale, o piuttosto un esempio
atipico di cinema d’azione all’italiana del tempo. Sembrano definizioni
contraddittorie: da una parte il film non sembra niente di particolare, un
classico prodotto in cui la macchina vendicatrice che risponde al nome di
Charles Bronson si mette in azione e punisce tutti i colpevoli. Se invece lo
consideriamo come appartenente al genere poliziottesco
(anche se in maniera un po’ impropria, non essendoci poliziotti), ovvero quel
genere che in Italia trasferì molte tematiche degli spaghetti-western in un'ambientazione contemporanea, allora Città violenta è un film che si
distingue per alcuni aspetti peculiari. A saltare subito all’occhio sono le location, con l’incipit del tipico
inseguimento, tostissimo, di lunga durata e senza dialoghi, girato tra le stradine di un paesino delle Isole
Vergini. Ma tutta quanta la vicenda è ambientata negli Stati Uniti (per quanto
la produzione dell’opera sia italo francese) e questo è appunto un fatto
piuttosto insolito se lo considerassimo un film del filone del poliziesco all’italiana. Un altro
aspetto che colpisce è il cast: Jill Ireland (Vanessa) è la protagonista, molto
bella, di grande eleganza anche se poco conosciuta nel belpaese, ma già Telly Savalas (Al Weber) è un nome di grande richiamo
internazionale (Quella sporca dozzina,
L’uomo di Alcatraz), fatto non così
abituale per le produzioni nostrane del genere;
ma di assoluto rilievo è la prestazione del protagonista, il citato Charles
Bronson (Jeff Heston).
Jill Ireland
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