623_RIO CONCHOS; Stati Uniti 1964. Regia di Gordon Douglas.
Il regista Gordon Douglas non è certo ricordato per
originalità o per una particolare cifra artistica; opere con Stanlio e Ollio o
Elvis Presley e tanti cosiddetti film di serie-B.
Tuttavia il suo Rio Conchos è un lavoro
interessante, un western crepuscolare per niente banale e abitato da personaggi
sfaccettati ed affascinanti. Su tutti spicca il maggiore Lassiter, interpretato
magistralmente da Richard Boone, attore a cui basta la presenza sullo schermo
per infondere un po' di inquietudine nello spettatore. Come suo solito, anche
in questo Rio Conchos, Boone ha tutto
sommato il ruolo del villain di turno,
ovvero quello di ex-confederato dopo la fine della Guerra Civile; le
circostanze lo costringono però ad aiutare i soldati dell'Unione. L’impresa in
cui si deve impegnare è scongiurare il tentativo, da parte di un folle
ufficiale sudista, di riaprire l’aspra contesa civile, ormai appunto chiusa da
un paio d'anni con la sconfitta del Sud. Nello specifico, la missione è
recuperare i fucili a ripetizione che i ribelli, rintanati in Messico, vogliono
vendere agli Apaches; della pattuglia fanno parte il capitano Haven (Stuart
Withman, bravo ma un filo troppo ordinario), il sergente Franklyn (Jim Brown,
ottimo) e Rodriguez, un desperado messicano (Anthony Franciosa). La presenza
del sergente di colore mette subito in luce negativa Lassiter che, da buon
sudista, mal digerisce la convivenza con un afroamericano, anche per via del
grado di sottoufficiale di questi. Ma l'ex confederato è un bel personaggio e,
nel corso del film, avrà modo di ravvedersi, pur mantenendo questa sua
evoluzione in secondo piano (notevole, anche in questo, la performance di
Boone), per via di una curiosa forma di pudore nell’apparire più corretto di
quanto voglia ammettere di essere.
Ad aggiungere un po' di pepe rosa alla
situazione arriva Sally, una ragazza apache piuttosto carina, interpretata da
Wende Wagner. Haven non ha il carisma necessario per tenere sotto controllo la
situazione, nonostante il valido supporto del sergente; Rodriguez e la squaw
sono due elementi ingestibili e ben preso la missione sembra andare a gambe
all'aria. Lassiter, ha dato la parola d'onore ma, sinceramente, non le
spetterebbe certo il ruolo di leader della spedizione; ciononostante, forse
anche perché convinto in cuor suo che la questione civile sia morta e sepolta,
pur mostrando una eccessiva recalcitranza di facciata, si prodiga per condurre
in porto le operazioni. Il suo sacrificio finale suggella il percorso di
redenzione: quando gli eroi di serie-B vengono promossi nella massima
categoria.
Wende Wagner
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