1563_APRITE: POLIZIA! UN GENTILUOMO NELL'IMBARAZZO. Italia 1973; Regia di D'Aniele D'Anza
Gli autori di Aprite: Polizia! continuano nella
loro operazione di alleggerimento dei toni: dopo il morto che morto non era, e
la storia di spionaggio bucolico –dove il cadavere era peraltro arrivato,
seppur del tutto inaspettatamente– ne Un gentiluomo nell’imbarazzo la
trama non ci riserva macabre sorprese. Il quinto episodio è una commedia
sofisticata in chiave italiana, sorretta dalla performance divertita di Franco
Volpi nei panni del conte Ludovico Ildebrando Maria eccetera eccetera, ben
spalleggiato dalla grande Elisa Cegani nel ruolo di Dora. Il conte, in realtà,
non è un nobile caduto in disgrazia economica ma un imbroglione di professione
che circuisce povere donne alla ricerca del grande e romantico amore. L’inserimento,
nella trama, della attempata diva del cinema Hilda Moser (Lia Angeleri), che
inscena il furto di una collana –finta– per attirare un po’ l’attenzione su di
sé, è solo uno stratagemma che serve a muovere la trama e a dare corpo
all’episodio. Il punto cruciale è che, una volta smascherato l’imbroglione, la
povera Dora, innamorata delle sue illusioni romantiche più che dell’elegante
mariolo, non si dia comunque per vinta, accettando di aspettare che il «conte»
sconti la sua pena per sposarlo. Ha ragione, il commissario Alzani: la colpa
peggiore dell’imbroglione, non è il reato in sé ma l’approfittarsi dell’altrui
ingenuità. Una colpa per la quale non esista galera che sia abbastanza.
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