1564_APRITE: POLIZIA! LA TRAPPOLA. Italia 1973; Regia di D'Aniele D'Anza
Prima del racconto vero e proprio, nell’ultimo
episodio della serie Aprite: Polizia! il commissario Alzani approfitta
del solito incipit, nel quale si rivolge direttamente agli spettatori, per
congedarsi. Il pretesto narrativo è una promozione, tuttavia un po’ di
malinconia viene lasciata intendere, soprattutto per merito del maresciallo
Patanò. Per stemperare la commozione, Alzani gli ruba la battuta tormentone, “Se
nasco un’altra volta, lo sai che cosa faccio?”, ma stavolta è il maresciallo ha
non voler sapere la risposta. Quando le parole di commiato lasciano spazio
all’azione, ci troviamo in un Luna Park dove il padrone del baraccone,
Calabrese (Giuseppe Pertile), sta per ricevere la sgradita visita del «Rosso» (Aroldo Tieri). Il «Rosso» è un boss della
malavita emigrato in America per sfuggire alla cattura, quando proprio
Calabrese aveva «cantato» mettendolo nei guai: la sua vendetta è implacabile,
nonostante la Polizia ne avesse previsto le mosse. Nella successiva fuga, il «Rosso»
finisce asserragliato in un appartamento con un bambino, che minaccia di
uccidere se la polizia interverrà. Quello dell’ostaggio indifeso in mano al
criminale è un topoi del poliziesco e il regista D’Anza fa un ottimo lavoro,
anche perché Aroldo Tieri è strepitoso a tratteggiare la disperazione che man
mano assale il criminale. Sorprendentemente ottima anche la prova del
giovanissimo Massimo Giuliani, nei panni di Danilo, il bambinetto preso in
ostaggio dal «Rosso»: il racconto non sconfina mai nel sentimentalismo facile,
anche perché Tieri è bravissimo a tenere questa deriva sotto apparente
controllo. Apparente, perché in realtà, l’impressione è proprio che sia
l’innocenza del piccolo Danilo a insinuare qualche dubbio, nella mente del
criminale, come testimonia la sua tragica scelta di uscire di scena. Un altro
finale notevole, perché il suicidio del «Rosso» costringe anche lo spettatore
più severo ad ammettere che quando un individuo, sia esso anche un fuorilegge,
decide di togliersi la vita, è tutta la società ad aver perso.
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