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venerdì 10 novembre 2023

NESSUNO MI PUO' GIUDICARE (1966)

1389_NESSUNO MI PUO' GIUDICARE . Italia 1966; Regia di Ettore Maria Fizzarotti.

Archiviata la trilogia con Gianni Morandi, Ettore Maria Fizzarotti mette al centro del suo nuovo film Caterina Caselli che, nel gennaio di quel 1966, aveva sbancato al Festival di Sanremo, piazzandosi seconda ma spopolando nelle classifiche di vendita. L’dea alla base della produzione è comunque sempre la stessa dei precedenti musicarelli e la Titanus, lo studio di Cinecittà, oltre a Fizzarotti in regia, tra gli altri, conferma Stelvio Massi alla fotografia in bianco e nero e Giovanni Grimaldi alla sceneggiatura. L’architettura della storia è ben congeniata, almeno per il livello richiesto, e le accuse che si ripetono sul capo di Laura (Laura Efrikian, altra fedelissima della produzione) oltre ad essere infondate – e studiate più che altro per rendere opportuna la canzone che dà il titolo al film – sembrano perfino ridondanti. L’incauto Federico (Fabrizio Moroni) accusa la commessa della Standa di furto salvo poi finire, ovviamente, per innamorarsene. Se la Efrikian sembra nata per questo tipo di interpretazioni, Moroni pare più adeguato al fotoromanzo, anche per via della notevole statura che lo impaccia un po’ nelle scene. Decisamente più spigliati i vari habitué dei musicarelli di Fizzarotti: Gino Bramieri (è il direttore), Vittorio Congia (Vittorio, l’ascensorista), i fratelli Taranto, Nino (è Antonio) e Carlo (Peppiniello). In particolare forma Nino Taranto e ancor più Gino Bramieri, davvero spassoso. Tutto sommato sorprendente la prova attoriale di Caterina Caselli, commessa della Standa come la cugina Laura, con la segreta aspirazione di fare la cantante. Non siamo di fronte ad una nuova stella del cinema, sia chiaro, ma Casco d’Oro se la cava egregiamente nel recitare la sua parte. Da applausi, poi, le sue interpretazioni, tra cui val la pena ricordare Nessuno mi può giudicare, Perdono e L’uomo d’oro. Insomma, Fizzarotti riesce a portare la barca in porto anche stavolta con i classici ingredienti dei suoi musicarelli: sentimentalismo, canzoni e giusto un filo di commedia all’italiana in più del solito, grazie alla verve di Gino Bramieri e Nino Taranto.



Laura Efrikian 


Caterina Caselli


Galleria di manifesti 




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