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domenica 2 ottobre 2022

NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE

1120_NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE (All quiet on the Western Front). Stati Uniti 1979;  Regia di Delbert Mann.

Un paio di elementi, potremmo anche dire oggettivi, hanno da sempre minato un po’ la considerazione Niente di nuovo sul Fronte Occidentale di Delbert Mann. Innanzitutto in genere lascia un po’ freddini il fatto che si tratti di un remake, per di più di un superclassico del cinema come All’ovest niente di nuovo, potente film antimilitarista di Lewis Milestone. Trattandosi di un rifacimento, il paragone viene scontato e si finisce per farlo, in modo naturale, confrontando i testi sul terreno dell’originale. Qui, oltre alla sobria regia di Mann, entra in gioco un altro elemento oggettivo che amplifica l’impressione che Niente di nuovo sul Fronte Occidentale sia la versione minore di All’ovest niente di nuovo: quello del 1979 è infatti un TV movie con tutti i limiti produttivi che la televisione dell’epoca aveva nei confronti del cinema del grande schermo. E, volendo essere onesti, potremmo anche sottoscrivere questa generale impressione: l’opera di Milestone è cinema di altra caratura. Lecito, quindi, accettare serenamente ciò ma, per onestà, ci si ricordi bene che All’ovest niente di nuovo è un assoluto capolavoro. Se prendiamo per buoni questi due elementi, ci si renderà conto che, a partire dall’eccezionale qualità del film del 1930 a scendere, in una ipotetica scala di valutazione dei film, c’è posto per un ottimo rifacimento che sfrutti in modo differente alcuni aspetti del soggetto comune, il romanzo Niente di nuovo sul Fronte Occidentale di Erich Maria Remarch. Mann ha un approccio più discreto al testo, è forse la sua cifra autoriale non particolarmente invadente ma, come adattamento del libro, la cosa sembra essere abbastanza funzionale. 

Probabilmente il vero spirito del romanzo è, per la verità, interpretato in modo più autentico dal film di Milestone, che ha un’autonomia autoriale assai maggiore. Ed è chiaro che si tratti di un tema molto soggettivo e opinabile: in sostanza si cerca di far passare per una qualità di Niente di nuovo sul Fronte Occidentale l’essere più formalmente referenziale verso il soggetto letterario e questo è certamente discutibile in linea di principio teorico. Però il risultato è comunque interessante nel complesso: guardando quello di Mann si ha davvero l’impressione di assistere ad una trasposizione di un romanzo sullo schermo, con una sua affascinante efficacia. Il regista americano, pur non avendo quasi mai mostrato un genio registico sfavillante, era un solido professionista e sapeva bene come dirigere un film: dal punto di vista formale non ci sono sostanziali lacune in Niente di nuovo sul Fronte Occidentale. Il cast, con l’affidabile Ralph Thomas nei panni di Paul, il protagonista, annovera tra le sue fila anche Ernest Borgnine (nel ruolo di Stanislaus Katczinsky) che, a 62 anni, non incarnava certo l’ideale del soldato semplice della Prima Guerra Mondiale ma, vabbè, al grande attore di origine italiane possiamo concedere questa e altre licenze poetiche. Insomma, se All’ovest niente di nuovo è un testo imprescindibile, Niente di nuovo sul Fronte Occidentale è un film interessante e godibile, anche nel caso si sia già visto l’opera di Milestone.   





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