Translate

sabato 1 ottobre 2022

COSTRETTO AD UCCIDERE

1119_COSTRETTO AD UCCIDERE (Will Penny). Stati Uniti 1968;  Regia di Tom Gries.

Western crepuscolare più malinconico che violento, Costretto ad uccidere di Tom Gries è un film che possiede in ogni caso tutte le caratteristiche che contraddistinsero questa fase delle pellicole ambientate alla frontiera. C’è il cowboy anziano, Will Penny, a cui è intitolato il film in originale e che è interpretato da un maturo Charlton Heston; ci sono i cattivi pazzi, guidati dal predicatore Quint (Donald Pleasent), con i tre figli, tra cui spicca Rafe (Bruce Dern); ci sono le scene violente, magari non eccessive come in altri casi, ma comunque il sangue delle ferite è ben visibile; vi è una fotografia più documentaristica, nella quale si vede anche il fiato dei cavalli, anche perché, come in molti altri western crepuscolari, fa freddo; ci sono gli immancabili riferimenti scatologici, dal bambino che torna dalla latrina allo sterco di vacca usato come combustibile. E vabbè, ormai abbiamo capito che siamo alla fine del ciclo vitale del genere. E come in molti casi di tardo-western ci sono elementi che rimandano al periodo classico, forse per scongiurare quelle derive che poi, ad esempio la corrente italiana, prenderà: quindi ecco Ben Johnson nei panni del responsabile del ranch, un tipo talmente solido da prevaricare i generi, e poi Catherine, la fanciulla in pericolo che, tenendo fede anche all’ambientazione tarda del film, qui è già donna fatta, sposata e con un figlio. Ma comunque ancora con l’aspetto molto piacente di Joan Hackett. La questione è presto detta: Will è un attempato cowboy vecchia scuola, abituato a vivere come un orso; conosce Catherine, con la quale nasce un’intesa. Ma non sarà semplice, per lui, cambiare vita, perché la nuova società che sta crescendo anche all’ovest, col passaggio dall’allevamento all’agricoltura, lo metterà sicuramente a disagio. Insomma, Costretto ad uccidere sembra quasi un tributo all’incapacità di adeguarsi, ad affrontare nuove sfide (nonostante la possibilità di giocarsele a fianco di una donna come Catherine). Il che sarebbe l’ammissione di una sconfitta. Nel qual caso, considerato che la resa arriva da una roccia come Heston, nessun problema a lasciargli l’onore delle armi.




Joan Hackett 




Galleria di manifesti













Nessun commento:

Posta un commento