823_JOHNNY ORO . Italia, 1966; Regia di Sergio Corbucci.
Spaghetti-western di
‘cassetta’ allo stato puro, Jhonny Oro di
Sergio Corbucci è un film certamente divertente ma che si eleva ben poco oltre
l’offerta di puro svago. I presupposti della storia sono labili e la messa in scena
è tanto eccessiva da risultare posticcia; per esempio, il protagonista, Johnny
Oro, appunto, ha una pistola interamente nel metallo pregiato di cui ha preso
il nome. Insomma, un tizio che va in giro nel selvaggio west con una pistola
d’oro zecchino sembra quasi una barzelletta, ma tant’è. Il contributo di Sergio
Corbucci al western all’italiana è certamente riconosciuto per altre opere
(viene subito in mente Django),
mentre questo Johnny Oro, il cui
protagonista è interpretato da Mark Damon, non aggiunge molto. Le idee, per
quanto bizzarre (perlomeno quella della pistola) non sono poi molte e il
lungometraggio prevede duelli e infinite sparatorie per rimpolpare una storia
un pochetto povera.
La vena ironica all’interno del genere, già esplorata in
modo più efficace da altri (ad esempio i due film con Ringo di Duccio Tessari interpretati da Giuliano Gemma), è qui
tenuta maggiormente sotto controllo, bilanciata dal look completamente in nero del protagonista, che prova a rendere
carismatico il protagonista con una tipica mise
da bounty killer. Uno stratagemma che
sembra preso di peso dai fumetti popolari italiani, che possono considerarsi i
parenti più prossimi di questo film, a tratti gradevole ma in altri perfino
quasi imbarazzante. Ad esempio quando attaccano con la canzone che presenta il
protagonista, musicalmente anche gradevole, ma con testi da gita parrocchiale. La colonna sonora, per la verità, opera di Carlo Savina, non è affatto male nel suo complesso, sebbene non sia certo niente di particolarmente originale. Tuttavia svolge il suo ruolo evocativo con indubbia efficacia e ha anche il merito di introdurre una delle note più liete del lungometraggio. Quando Johnny entra nel saloon, nella fase iniziale del film, c'è Margie (la bella Valeria Fabrizi) che sta cantando una tipica melodia romantica resa, dalla brava interprete, uno dei momenti più intensi della pellicola.
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