Translate

lunedì 9 giugno 2025

ANGELI BIANCHI... ANGELI NERI

1681_ANGELI BIANCHI... ANGELI NERI , Italia, 1970. Regia di Luigi Scattini

L’interesse morboso per gli aspetti meno limpidi di quei paesi che, nell’opinione comune, erano ritenuti evoluti e emancipati, non accennava a scemare. Anni dopo, il regista Luigi Scattini, raccontava: “Ero reduce dal successo strepitoso di Svezia inferno e paradiso e in quel periodo mi arrivavano diverse offerte da produttori europei che volevano fare film simili a Svezia: Germania inferno e paradiso… Francia inferno e paradiso… Inghilterra inferno e paradiso, e così via”. Ma il cineasta torinese aveva in mente qualcosa di diverso: “Io volevo portare avanti il discorso documentaristico, perché ero nato come documentarista e quello volevo fare nella vita. Decisi quindi di continuare a girare questo tipo di film ma in un campo completamente nuovo e allora completamente inedito; quello della magia, della parapsicologia ma soprattutto la magia portata nei paesi civilizzati, moderni, come Stati Uniti, Inghilterra, Paesi Scandinavi.
Era la prima volta che si affrontava in Italia un argomento simile e questa era la notizia che cercavo, che stavo aspettando.
Ne parlai con i produttori, e anch’io, come già avevo fatto con Svezia inferno e paradiso, entrai a far parte della produzione, investendo i guadagni fatti con il precedente film.
Chiamai subito Claudio Racca, l’operatore che mi aveva seguito in Svezia e partimmo per realizzare il mio sesto film”. 

Il risultato è una sorta di rivisitazione in chiave attuale (di fine anni Sessanta) del classico La stregoneria attraverso i secoli [t.o. Häxan, di Benjamin Christensen, 1922] che una delle frasi usate per il lancio del film enfatizza efficacemente: «Sono uomini e donne che vivono tra noi… e cercano di imprigionarci con la millenaria magia nera delle streghe». Anche in Angeli bianchi… angeli neri scene documentaristiche si alternano ad altre ricostruite, almeno stando alle rassicurazioni di Scattini: “Era tutto vero quello che avevamo girato, non c’era nulla di falso, malgrado le affermazioni di alcuni critici dell’epoca, che ci accusarono di aver inventato tutto. Solo alcune scene, per motivi cinematografici, furono ricostruite ma con i veri protagonisti, rispettando la realtà dei fatti. Ripeto: era tutto vero!!!” 

Le accorate parole del regista, erano anche conseguenza dell’accoglienza avuta dal film da parte della critica, sintetizzabili nei severi giudizi di Morando Morandini e Paolo Mereghetti reperibili nei rispettivi dizionari dei film: “Si salva in questo paradocumentario la musica di Piero Umiliani. Il commento è artificio e irritante (con la voce di Enrico Maria Salerno), il montaggio, curato dallo stesso Scattini, è costruito con malizia” [Morando Morandini, Il dizionario dei film 2003, Bologna, Zanichelli Editore, 2002, alla voce Angeli bianchi… angeli neri]; “(Scattini) oscilli tra moralismi spiccioli e dileggi nello stile di Gualtiero Jacopetti”. [Paolo Mereghetti, Il Mereghetti. Dizionario dei film 2015; Milano, Baldini & Castoldi. 201, alla voce Angeli bianchi… angeli neri]. In tema di autenticità di quanto mostrato, non giovarono certo all’opera le fuorvianti parole utilizzate sui quotidiani per promuovere il film: «Uno sconcertante, attuale, fatto di cronaca, una strage che sta sconvolgendo il mondo ha snidato dalle tombe gli… Angeli bianchi… angeli neri» descrizione che è davvero difficile giustificare vedendo poi il film di Scattini.
Che poi, sullo schermo, è meno peggio del prevedibile. Intanto, da un punto di vista tecnico, sia la fotografia di Claudio Racca che il montaggio dello stesso Scattini sono ben funzionati, mentre Umiliani alle musiche sforna una colonna sonora eccellente, con brani interpreti da artisti non particolarmente noti ma di rango quali Edda Dell’Orso, Nora Orlandi, I cantori moderni di Alessandroni e Shirley Harmer. Quanto al commento, Salerno interpreta con più compostezza di altre volte un testo scritto da Alberto Bevilacqua, in qualche passaggio certamente enfatico ma, all’interno del genere Mondo movie, nemmeno tra i più eccessivi.
Quanto alle scene, quelle inerenti ai riti satanici sono cinematograficamente suggestive, per quanto possano giustificare lo scetticismo riguardo alla loro veridicità mostrato dalla critica. Va detto che, nel corso degli anni, la cronaca nera ha semmai confermato che fenomeni di questo tipo avvengono realmente e hanno, tra l’altro, esiti in qualche caso tragici. L’Inghilterra la fa da padrona, in questo senso, sebbene i passaggi più curiosi, e anche più facilmente credibili, sono ambientati negli Stati Uniti. Tanto i seguaci occidentali di Krishna, che gli hippy dediti alla marjuana, erano fenomeni che, al tempo erano notissimi e possono, in un certo senso e senza voler mancare di rispetto a nessuno, possono essere presi a titolo di folklore nostalgico. Più inquietante il Movimento Maranatha svedese; più che altro ad inquietare sono le conseguenze che apprendiamo, stando al commento, ebbero alcuni adepti che rifiutarono la medicina moderna, in linea con le convinzioni radicali del culto pentecostale; suggestive le scene con i fedeli che cantano in coro. Sempre in tema di inquietudini lasciate dal film di Scattini, che come detto, qualche risultato appunto lo ottiene, sono le persone che, negli Stati Uniti, hanno cominciato a farsi ibernare appena decedute nella speranza di «tornare
» in un futuro quando la medicina avrà compiuto ulteriori passi in avanti. In questo passaggio finale, c’è forse davvero, come sostiene Mereghetti, un accostamento tipico alla Jacopetti: da chi non crede alla scienza medica, si passa a chi vi ripone troppo affidamento. Tuttavia, per quanto farebbe comodo come «chiusa», il parallelo non può essere trasferito nella valutazione in ambito cinematografico, perché se lo storico critico stronca senza appello Angeli bianchi… angeli neri, qui lo si può unicamente salvare dalla netta bocciatura.

 




         

Al fenomeno dei Mondo Movie, Quando la Città Dorme ha dedicato il secondo volume di studi attraverso il cinema: MONDO MOVIE, AUTOPSIA DI UN GENERE, AUTOPSIA DI PAESE


IN VENDITA QUI



Nessun commento:

Posta un commento