590_KISS KISS... BANG BANG ; Italia, Spagna, 1966. Regia di Duccio Tessari.
Nei primi anni sessanta, il successo dei film di James Bond,
l’agente segreto 007, aveva lanciato il genere spionistico al massimo della
popolarità. In Italia, al tempo avida di nuovi impulsi creativi, l’humus narrativo
alimentato dall’allora imperante Guerra
Fredda, aveva dato luogo a collane di romanzi tascabili mentre nei fumetti
spopolavano gli eroi neri che con le
spie avevano in molto in comune. I metodi spietati, l’ironia molto molto
sottile (quando c’era) per stemperare l’assenza di valori morali, i trucchi e
le diavolerie tecnologiche, gli scenari urbani e moderni, spesso lussuosi, e l’avvenenza
fisica dei personaggi. Ce n’era abbastanza perché anche al cinema si potessero
ripetere i fasti degli spaghetti western,
autorevole (almeno all’inizio e nei sui spunti migliori) versione italiana del
genere americano per eccellenza. A questo proposito, Duccio Tessari, il regista
di Kiss kiss… bang bang, film
spionistico del 1966, aveva diretto l’anno prima due volte Giuliano Gemma nei
panni di Ringo, in una coppia di spaghetti western divertenti e apprezzabili.
Tessari si era anche già cimentato col genere spionistico, (La sfinge sorride prima di morire-Stop a
Londra, 1965) mostrando una buona conoscenza del genere, e per questo nuovo
film sembra nutrire ambizioni più elevate. Nel ruolo di protagonista, l’agente
Kirk Warren, viene confermato Giuliano Gemma, ormai celebre in mezza Europa nel
ruolo di Ringo, tanto che, in Turchia, il nome del suo personaggio dei western
verrà ripreso nel titolo di quest’opera come effetto di richiamo. Dal cast dei
due film dedicati a Ringo arrivano anche le attrici coinvolte: Nieves Navarro e
Lorella De Luca. Interpreti brave e di ottima presenza scenica, che Tessari
conosce e va quindi sul sicuro.
Al lavoro sul testo si mettono in tre: lo
stesso Tessari, che prima di regista era stato valente sceneggiatore, e poi
Fernando Di Leo e Bruno Corbucci, altri due nomi pesanti nel cinema di genere
italiano. I tre realizzano soggetto e sceneggiatura: il formidabile Di Leo può
garantire ritmo e azione, mentre Bruno Corbucci, oltre all’esperienza diretta
nei film parodistici di spionaggio dell’ispettore Tont, è l’ideale per
alimentare la verve ironica richiesta dalla regia di Tessari. La grafica stilizzata
di alcuni poster e la colonna sonora su cui spicca la bella canzone Love love bang bang cantata da Nancy
Cuomo, sono ulteriori indizi che siamo di fronte ad un’operazione condotta con
tutti i crismi necessari alla buona riuscita.
E poi anche il titolo è
decisamente evocativo e azzeccato. Con tutti gli elementi a favore il film è
però davvero deludente. Storia fiacca, ritmo sconclusionato, ironia pesante e
prevedibile. Inoltre, il racconto rinuncia, in favore di una sostanziale
esplicita ammissione di essere un mero pretesto per strappare mezzo sorriso, a
qualsiasi forma di mistero o intrigo. Pur essendo un film ambientato nel mondo
dello spionaggio, non ci sono segreti: Warren arriva addirittura a lasciare
distrattamente la sua pistola come mancia al cameriere. Che ci potrebbe anche
stare, come passaggio divertente, del resto è una pistola caricata con il gas
esilarante, vero manifesto, ma solo nelle intenzioni, dell’opera.
Perché il
film, in definitiva, fallisce anche e soprattutto come opera umoristica. E, in
fondo, se nella storia non c’è nessun mistero da scoprire, il vero enigma che
il film ci lascia in eredità è come, da una situazione tanto propizia, sia
potuto scaturire un simile fiasco. Forse l’errore è già alla radice: fare il
verso a James Bond che, in fondo, è già un personaggio fortemente ironico, può
facilmente far deragliare il tentativo. Perlomeno questo. Ma, in definitiva,
questa rimane una supposizione e, per evitare antipatiche ed eccessive
stroncature, conviene almeno salvare
l’intenzione degli autori, che potenzialmente sembrava buona. Nel bilancio,
però, anche volendo tenere come valida l’idea generale in sé, a lasciare una
traccia significativa è solo la canzone della Cuomo.
Nieves Navarro
Lorella De Luca
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