429_SEGRETISSIMO ; Italia, Spagna, 1967. Regia di Ferdinando Cerchio.
Nel 1965 era uscito Thrilling,
un film a episodi tra cui uno intitolato Sadik,
e l’anno successivo Kriminal (regia
di Umberto Lenzi): Sadik e Kriminal erano due personaggi dei
fumetti neri italiani (a ben vedere ci
fu anche una collana intitolata Thrilling,
ma arrivò solo negli anni 70). Queste pubblicazioni fiorirono negli anni
sessanta in Italia anche sulla scia delle storie cinematografiche di James
Bond, l’agente segreto 007. Accanto alla produzione a fumetti, ma nemmeno
troppo dissimile, ci fu anche quella prettamente letteraria, di cui la serie Segretissimo della Arnoldo Mondadori
Editore fu la più nota. La collana presentava romanzi, analogamente a quanto
faceva la celeberrima Gialli Mondadori,
in questo caso sul versante spionistico. Questo filone narrativo in Italia
godeva quindi, al tempo, di una notevole vitalità; ed è curioso osservare come
il cinema nostrano vi arrivi in seguito a questa esplosione letteraria. E’
curioso perché parte di quest’esplosione di pagine con temi spionistici,
scritte o disegnate che fossero, fosse a sua volta ispirata dal cinema, come
detto prevalentemente dalla saga interpretata da Sean Connery. Questo contorto
percorso può essere utile per spiegare un certo pressapochismo delle nostrane
produzioni cinematografiche se paragonate a quelle dell’agente segreto con licenza di uccidere. In pratica i nostri film di questa corrente si
ispiravano direttamente a fumetti o a romanzi di puro intrattenimento, e solo
indirettamente ai costosi prodotti cinematografici inglesi dedicati a James
Bond. Se, in qualche caso, può rimanere, in questi film italiani di spionaggio
un po’ sopra le righe degli anni sessanta, una certa vena naif piuttosto
curiosa, bisogna ammettere che alcuni di essi sono veramente ai minimi termini.
Uno di questi è Segretissimo, del pur
discreto Fernando Cerchio, regista che se la cava, nell’economia della riuscita
di quest’opera, solamente con la riconosciuta buona capacità narrativa. In
effetti il film, di cui ci rimane ben poco, ha tuttavia il merito di non
annoiare e fila via piacevolmente. I curiosi i titoli di testa, stilizzati e
ispirati ai disegni animati, in un modo abbastanza comune al tempo, finiscono
per enfatizzare la parentela con i fumetti pur se il titolo del film è, come
detto, preso da una collana di romanzi. Volendo, tra i punti a favore di Segretissimo, c’è la presenza di Magda
Konokpa, già vista nel citato Thrilling
(nell’episodio Il vittimista) e
successivamente protagonista di Satanik
(regia di Piero Vivarelli, 1968). Va detto che la Konopka non è che faccia
granché, in Segretissimo, ma
d’altronde il genere, che poteva
avere delle buone potenzialità, sarà caratterizzato dalla costante delusione
delle attese.
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