423_THE HOT ZONE - AREA DI CONTAGIO (The Hot Zone); Stati Uniti, 2019. Regia di Michael Uppendhal e Nick Murphy.
Produzione televisiva della durata complessiva di 275
minuti, The Hot Zone – Area di contagio
è basata sull’omonimo romanzo di Richard Preston. La mini-serie, andata in onda
sul canale televisivo National Geographic e opportunamente corredata da molti riferimenti storici e da un’ambientazione
fortemente realistica, riesce ad avere un notevole impatto sullo spettatore
proprio per l’aurea di credibilità costruita ad arte dagli autori. Molto
inquietanti le scene girate nell’interno del livello 4 di Fort Detrick, l’area dove vengono studiati, con tutte
le precauzioni del caso, i virus più pericolosi. Per ciò che concerne il tema
trattato dall’opera, in realtà i rischi di un’epidemia di Virus Ebola negli
Stati Uniti non sembrano così imminenti come prospettato dalla trama del
racconto filmico, ma è certamente vero che una maggiore sensibilizzazione a
questi problemi sia necessaria. Il meccanismo di molte di queste produzioni
televisive di stampo apparentemente documentaristico è ormai noto, ma dotato
sempre di una certa efficacia: si tende ad ingannare
lo spettatore, prospettandogli informazioni che sono soltanto credibili e
plausibili come fossero non solo potenziali ma già concretamente vere. In
quest’ottica, molto valide e appassionanti le prime puntate, quando si teme che
davvero si possa scatenare l’epidemia di Ebola nei pressi di Washington, nel
cuore della nazione americana. O perlomeno si possano correre dei seri rischi
di una simile tragedia. In realtà, nel proseguo della storia, se emergono le
clamorose carenze organizzative per prevenire una simile eventualità, resta il
sospetto che ci si sia allarmati per un pericolo solo teoricamente potenziale e
non concretamente all’orizzonte. In questo caso l’opera paga un po’ la correttezza professionale degli autori
che, nel finale, sgonfiano l’enfasi dell'ipotetico disastro sfiorato: in questo modo
le ultime puntate sono meno appassionanti delle precedenti, e nel complesso,
la serie appare meno riuscita di quanto ci si potesse aspettare nelle fasi
iniziali. Comunque The Hot Zone - Area di contagio si congeda lasciando lo spettatore comune divertito sotto il profilo dell'intrattenimento, oltre che probabilmente meglio informato, o anche solo incuriosito, su alcuni aspetti di un'epidemia così tragicamente grave come quella legata al virus Ebola Zaire. Un risultato magari non straordinario dal punto di vista artistico, ma in ogni caso positivo.
Julianna Margulies
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