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sabato 21 giugno 2025

CABINA TELEFONICA

1686_CABINA TELEFONICA , Italia 1956. Regia di Giacomo Vaccari

Presentato da Aldo Grasso come “il più moderno e sensibile regista della televisione italiana” [Televisione, Le Garzantine, Garzanti Editore, Milano, 2008] Giacomo Vaccari è scomparso prematuramente all’età di 32 anni lasciando un grande rimpianto dal punto di vista artistico oltre che naturalmente umano. Nel 1956 avviene il suo esordio alla regia, per un filmato breve, circa mezz’ora, ma interessante sotto più aspetti: Cabina telefonica, tratto da una rappresentazione teatrale opera di Peter Brook, rappresenta uno dei primi esempi di prosa televisiva in Rai. In effetti, siamo di fronte ad una sorta di «teatro filmato» ma la mano di Vaccari non si limita ad una mera rappresentazione del palcoscenico. Al contrario, è attiva, si muove, si avvicina, segue il protagonista, uno straordinario Arnoldo Foà, partecipa e soffre con lui: non è una tipica regia televisiva, quanto piuttosto un tentativo di utilizzare uno stile di ripresa più cinematografico. Il testo di Brooks è stringato e, per farlo risaltare, Vaccari forse pensa non basti la pur superba interpretazione di Foà, per quanto l’attore faccia ricorso al suo ampio bagaglio di recitazione teatrale. Negli anni a seguire, gli sceneggiati Rai troveranno un sapiente equilibrio sfruttando la tipica enfatizzazione del registro interpretativo proprio degli attori da palcoscenico, grazie al quale riusciranno a supplire una indubbia povertà di mezzi del media televisivo rispetto al cinema. Vaccari, sin dai primordi della Tv italiana, i tardi anni Cinquanta, sin dal suo esordio sul piccolo schermo, sembra dire, piuttosto, che anche la ripresa televisiva deve osare di più, deve essere più autoriale. Cabina telefonica è solo un assaggio del suo stile ma lascia intravvedere potenzialità che, purtroppo, se avranno forse modo di sbocciare completamente non lo faranno nella quantità auspicabile. Nel racconto in questione, Foà è Richard, un delinquente di mezza tacca londinese, che cerca disperatamente di parlare al telefono con Colly, un pesce più grande di lui, al quale deve soldi o altro, e che vuole farlo fuori. Per un contatto fortuito delle linee telefoniche, Richard entra in comunicazione con Gladys, una ragazza, con la quale si intrattiene in una conversazione assurda mentre, facendo il cascamorto, aspetta il momento di richiamare Colly. Ma quando la situazione diventa più critica, e diviene chiaro che il suo creditore ha già deciso la sua sorte, Gladys diviene ben più di un piacevole intermezzo, diventa l’ultima speranza. Vana, naturalmente. 

2 commenti:

  1. Deve essere davvero interessante per dargli spazio qui sul blog 😙

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  2. Beh, sul mio blog ci sono cose anche meno interessanti, se parliamo in senso "assoluto". Quello che cerco di fare, però, non è di fornire la mia opinione sulle opere più importanti, quanto cercare di colmare quello che io credo siano lacune. La tagline del blog recita: "il cinema come non l'avete mai letto" (in questo caso è la televisione, per la verità) e quindi quella è la mia bussola. Posso scrivere di film che penso di conoscere in modo personale (Fritz Lang o David Cronenberg, per esempio) perchè credo di esprimere punti di vista inediti (proprio perchè molto personali), oppure mettere in luce qualcosa che non è mai andato sotto i riflettori. Ci sono anche recensioni di opere comuni e già recensite più volte altrove, che metto anche per permettere a chi legge di capire quali sono le mie capacità di analisi (perchè il confronto è più facile se l'opera è nota e conosciuta). Nello specifico, trovo che gli sceneggiati televisivi dagli anni 50 alla fine dei 70 abbiano avuto una stagione notevole, ancora troppo poco valorizzata. Giacomo Vaccari, ad esempio, è un nome praticamente sconosciuto. Se si è visto, si è visto L'idiota o Mastro don Gesualdo, senza dare l'importanza al regista ma focalizzandosi su Dostoevskji e Verga, autore dei soggetti ispiratori. Onestamente io non so se il regista televisivo di sceneggiati abbia davvero grande importanza, certo non ce l'ha riconosciuta come quello del cinema, ma i miei studi, i miei approfondimenti, vertono sempre su qualcosa che non conosco e su cui cerco di indagare. Siccome di Vaccari si trova poco, e siccome Cabina telefonica comunque è intrigante, ho messo anche questo cortometraggio. Come lettore, io mi sono formato anche con i racconti brevi degli autori americani, Richard Matheson o Frederic Brown per esempio, e trovo il racconto breve davvero eccitante. Peccato la TV abbia sfruttato poco questo filone, anche se in parte l'ha fatto, e io ci ho pure dedicato qualche rece (Vedi il fascino dell'insolito e altri simili).

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