1506_LA VITA DI VERNON E IRENE CASTLE (The story of Vernon e Irene Castle). Stati Uniti 1939; Regia di Henry C. Potter.
A prescindere dal presupposto che se c’è Ginger Rogers
un film è comunque meritevole, La vita di Vernon e Irene Castle è una
piacevole commedia musicale oltre che un originale biopic. Il film è
infatti incentrato sulla vita di Vernon Castle (Fred Astair) e sua moglie Irene
(la divina Ginger Rogers, appunto), due figure di spicco della storia del ballo
avendo contribuito agli inizi del secolo scorso a sviluppare nuovi stili come
lo one-step o il turkey trot e avendone uno, il Castle Walk,
addirittura che ne tributa l’importanza sin dal nome. Naturalmente il
lungometraggio di H.C. Potter non si perde in disquisizioni tecniche troppo
specifiche e, per lo spettatore generico, Ginger e Fred, quando devono ballare,
si limitano a trascinare lo spettacolo con la loro travolgente verve.
Essendo una storia biografica, condotta sotto la supervisione diretta della
vera Irene Castle, autrice del soggetto, il racconto ha qualche fase meno
scorrevole ma, nel complesso, si lascia seguire. Vero è che la Castle si
lamentò di alcuni dettagli, dai capelli che Ginger rifiutò di tingersi di nero,
al fatto che il suo tutore Walter nel film non era un uomo di colore, essendo
interpretato dal mitico Walter Brennan. In queste puntualizzazioni ci si può
leggere la proverbiale miopia di chi pensa che il cinema sia semplicemente
l’arte di riprodurre la realtà. In realtà il cinema, proprio per la sua
capacità di simulare il reale, non si limita a riprodurlo ma crea qualcosa
d’altro, la finzione. E lamentarsi di Ginger Rogers o Walter Brennan,
due mostri sacri della settima arte, in virtù di una mancanza di stretta
somiglianza con personaggi misconosciuti è un po’ clamoroso. Qui non siamo di
fronte ad un attore di periferia che interpreta il personaggio storico; semmai,
nonostante i citati meriti dei Castle, è vero il contrario, perché gli
interpreti del film sono delle autentiche star anche al di fuori del loro
ambito professionale ed è grazie al loro contributo che la vicenda originale
può salire alla ribalta. In ogni caso, Brennan si occupa dei ritagli marginali
con il consueto mestiere, mentre Ginger è al solito splendida, anche
nell’interpretare la ballerina imbranata dell’inizio della storia e,
all’occorrenza, mostra un pizzico di quel suo piglio che sfoderava nelle
commedie più pepate (ad esempio quelle meravigliose di Gregory La Cava come La
ragazza della Quinta Strada o Palcoscenico). Fred Astaire, dal canto
suo, se la cava molto bene sia come attore comico, negli sketch della prima
parte che, ovviamente, come ballerino. Meno convincente nel ruolo di pilota di
aereo della Prima Guerra Mondiale dove, in effetti, finisce per
schiantarsi durante un’esercitazione mettendo fine alla sua carriera di
aviatore e di artista. Oltre che del film che, al netto di una conduzione tutto
sommato leggera, si chiude in modo tragico, caso atipico per un musical
della coppia Ginger & Fred.
Ginger Rogers
Galleria
Un gran simpaticone, Fred 🙃🙂
RispondiEliminaPreferisco , e di gran lunga, Ginger. ;)
RispondiEliminae ci credo! :D
RispondiElimina