1437_KRASNA MALANKA . Ucraina 2013; Regia di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk.
In sé, come testo, Krasna Malanka di Dmytro
Sukholytkyy-Sobchuk, è un interessante documentario girato nel villaggio rumeno
di Malanka, all’interno del territorio Ucraino. Siamo nella regione storica
della Bukovina che si ritrova, ormai dal secondo dopoguerra, divisa tra Ucraina
e Romania, dopo aver peraltro subito numerose vicissitudini nell’arco della
Storia, che hanno contribuito a renderla quella sorta di mosaico variegato che
è sotto ogni profilo. In ogni caso, nonostante nel nord della regione la
popolazione ucraina sia la netta maggioranza, nel territorio complessivo i
rumeni sono più numerosi e la loro presenza è massiccia e superiore in numero
anche in molti paesini che si trovano politicamente in Ucraina. Uno di questi è
proprio Krasna, che il regista sceglie per illustrare, con il suo documentario,
la Malanka, un pittoresco carnevale pagano. Oltre alle suggestive immagini
legate al folclore, con l’orso di paglia e altre maschere inquietanti, Sukholytkyy-Sobchuk
si sofferma anche su come questi festeggiamenti siano mal sopportati dalle
autorità locali. In effetti, la spumeggiante goliardia dei focosi giovanotti
del posto può intimorire un poco, anche visto il contesto delle spaventose
maschere, ma gli anziani sembrano eccessivamente severi, considerato che si
tratta di una circostanza unica e particolare. A meno che, ad alimentare questa
intolleranza, siano le derive nazionaliste, considerato che tra romeni e
ucraini, un po’ come tra tutti i vicini di casa, qualche divergenza avuta nel
corso della Storia c’è stata. L’aspetto che incuriosisce maggiormente in Krasna
Malanka è sicuramente il folclore locale ma c’è anche qualcosa di
prettamente cinefilo che rende il documentario di Sukholytkyy-Sobchuk prezioso. È proprio girando
questo studio che il regista ucraino ha appreso quelle informazioni che poi ha
rielaborato in modo sontuoso per creare l’ambientazione del suo splendido Il
giuramento di Panfir, uscito nel 2022. Dalle antiche tradizioni popolari di
un paesino sperduto e sconosciuto, un film teso e avvincente, capace di tenere
testa ai mainstream di Hollywood: complimenti a Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk.
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