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domenica 7 gennaio 2024

MELISSA - LO SCENEGGIATO

1418_MELISSA - LO SCENEGGIATO . Italia 1966; Regia di Daniele D'Anza.

Tradizionalmente, il giallo e le tematiche simili, non erano mai stati troppo nelle corde della cultura italiana, che spaziava su altri generi. Con il boom economico degli anni Sessanta, anche nel nostro paese cominciò però a diffondersi in modo convinto il gusto per le storie poliziesche: in questo processo, che al cinema darà frutti sontuosi quali il Gotico Italiano e il Thriller all’italiana, la RAI, la televisione di stato, fu uno degli apripista. Gli sceneggiati dedicati a questo genere, negli anni Sessanta, furono molti, e grande attenzione venne posta su Francis Durbridge, un affermato giallista britannico. Nel 1963 vennero trasmessi due lunghi sceneggiati, in sei puntate, tratti dai suoi racconti: La sciarpa, per la regia di Guglielmo Morandi, e Paura per Janet, diretto da Daniele D’Anza. La prosa di Durbridge è l’ideale per la trasposizione televisiva degli sceneggiati, spesso frazionata in più episodi: i suoi complicatissimi intrecci spiazzavano completamente lo spettatore, in avvio, e, con alcuni spunti lasciati per strada a mo’ di esca, la curiosità era costantemente stimolata. Curiosità che montava inesorabilmente nel succedersi dei passaggi narrativi, dove le rivelazioni sorprendenti si rinnovavano a ritmo inesorabile. La ragnatela narrativa intessuta da Durbridge è infatti sopraffina ed è uno dei punti di forza dei suoi racconti. Nella versione televisiva dell’epoca, questa capacità di attrazione era amplificata dalle pause tra un episodio e l’altro, tanto che, al tempo, i produttori televisivi misero in campo una serie di stratagemmi per evitare che qualche elemento del cast o della troupe, rivelasse in un’intervista al pubblico come lo sceneggiato andasse a finire. 

Nel 1966 i gialli erano quindi ormai divenuti uno dei generi prediletti dagli spettatori della televisione italiana e la RAI tornò a pescare nella produzione di Durbridge per affidare un nuovo soggetto all’affidabile Daniele D’Anza. La scelta cadde su Melissa, uno dei cavalli di battaglia dello scrittore, e il successo di pubblico fu travolgente. Protagonista dello sceneggiato è un convincente Rossano Brazzi, nel ruolo di Guy Foster, giornalista disoccupato e aspirante scrittore, marito di quella Melissa (Esmeralda Ruspoli) richiamata nel titolo. Pur rimanendo, in un certo senso, al centro del racconto, la donna è un personaggio minore, considerato che finirà uccisa quasi subito. Più importanti, nell’economia della storia, gli ambigui coniugi Hepburn, Paula (Laura Adani) e Felix (Aroldo Tieri), oppure il pilota automobilistico Don Page (Massimo Serato). 

Ma tutto il cast è notevole: tra gli interpreti vale la pena ricordare il grande Franco Volpi, la bella Luisella Boni mentre l’affascinante Antonella Della Porta, pur relegata in un ruolo minore, riesce comunque a farsi ricordare. Tornando alla trama, una serie di ben congeniati equivoci narrativi sembra incastrare Guy, rimasto a casa, da solo, e senza alibi mentre sua moglie veniva uccisa. Man mano che la vicenda si dipana, all’ispettore Cameron (Turi Ferro), apparirà tuttavia chiaro che la soluzione del giallo sulla morte di Melissa sia tutt’altro che semplice. Durbridge, in effetti, opera esclusivamente con l’intento di costruire un intrigo che sia stimolante per chi ne fruisce – lettore o spettatore, a seconda dei casi – in corso d’opera. In questo senso il suo lavoro è eccezionale e la curiosità è costantemente ravvivata con sapienti dettagli rivelati con massimo tempismo o svolte che rimescolano parzialmente o del tutto le carte ad ogni avanzamento della trama. Poi, per assurdo, quando il mistero si svela, manca la reazione che si prova di fronte ad un giallo più rispettoso nei confronti dello spettatore. Qui non c’è la sorpresa raddoppiata dal vedere rivelata una soluzione che, potenzialmente, si conosceva già, ma, al contrario, il finale tende a scemare, molto meno attraente delle fasi centrali del racconto. Poco male: dall’inizio fino alla rivelazione del giallo, Melissa, come altre storie di Durbridge, è in grado di attanagliare l’attenzione di chiunque. E tanto basta, e avanza.    




Antonella Della Porta 


 

Luisella Boni


Esmeralda Ruspoli 


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