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martedì 20 febbraio 2018

L'OMBRA DEL PASSATO

104_L'OMBRA DEL PASSATO (Murder my sweet). Stati Uniti 1944;  Regia di Edward Dmytryk.

L’ombra del passato è un film noir tratto dal romanzo Addio, mio amata, un racconto poliziesco scritto da Raymond Chandler. L’autore dell’adattamento cinematografico, il valente Edward Dmytryk, rispetta appieno l’origine pulp del soggetto; del resto aveva operato in modo analogo John Huston nel 1941, ottenendo un grande successo con il suo folgorante film d’esordio Il mistero del Falco. In effetti, sembra proprio che la matrice espressionista dei noir, visivamente un bianco e nero pregno di ombre, sia l’ideale per mettere in scena il genere hard boiled di questi testi giallo/polizieschi. A differenza dei classici gialli investigativi, in questi soggetti (quindi anche ne L’ombra del passato) non si deve, e comunque è impossibile, seguire una pista deduttiva; qui si brancola nel buio al pari dei protagonisti, spesso investigatori privati da pochi spiccioli, come ad esempio il Philipp Marlowe interpretato da Dick Powell. Pochi sono i passaggi chiari, troppi i misteri, gli angoli bui, i colpi di scena che non risolvono la trama ma la ingarbugliano ancora di più; e poi si è distratti, esattamente come Marlowe, dalle gambe della Signora Grayle (Claire Tevor) o dal portamento della di lei figlioccia Ann (Anne Shirley). Dmytrik è un autore attento, sa che il romanzo di Chandler è già un film di suo; basta solo metterlo in scena sfruttando e aggiornando, come detto, i principi del cinema espressionista tedesco. Detto e fatto, e il film funziona come un orologio, senza sbavature: L’ombra del passato mette il suggello in modo esemplare al genere noir.  

Forse, se proprio si deve trovare qualche limite all’opera, agli attori sembra mancare qualche cosa: se Dick Powell può anche reggere (e in effetti regge) il ruolo da duro in modo un po’ non convenzionale, ricordando i suoi trascorsi nei musical, manca forse un cattivo di spessore. Otto Krueger è Amthor, ed è anche adeguato per il ruolo, ma non è certo memorabile; sicuramente più d’impatto Mike Mazurki nei panni di Moose Mallory, che però, alla fine, è solo un bestione senza cervello. Chiudendo con il comparto femminile, è certamente inelegante osservare come né Claire Trevor né Ann Shirley, per quanto affascinanti, valgano, ad esempio, una Veronica Lake vista ne La chiave di vetro e ne Il fuorilegge o una Barbara Stanwyck de La fiamma del peccato. Ma la dark lady sarà ricordata come la figura chiave del genere noir e, quindi, qualcosa in più dalle interpreti de L'ombra del passato, è quasi naturale aspettarselo.  




Anne Shirley




Claire Trevor








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