104_L'OMBRA DEL PASSATO (Murder my sweet). Stati Uniti 1944; Regia di Edward Dmytryk.
L’ombra del passato è un film noir tratto dal
romanzo Addio, mio amata, un racconto
poliziesco scritto da Raymond Chandler. L’autore dell’adattamento
cinematografico, il valente Edward Dmytryk, rispetta appieno l’origine pulp del soggetto; del resto aveva operato in modo analogo John Huston nel 1941, ottenendo un grande successo con il suo folgorante film d’esordio
Il mistero del Falco. In effetti,
sembra proprio che la matrice espressionista dei noir, visivamente un bianco e
nero pregno di ombre, sia l’ideale per mettere in scena il genere hard boiled di questi testi
giallo/polizieschi. A differenza dei classici gialli investigativi, in questi
soggetti (quindi anche ne L’ombra del
passato) non si deve, e comunque è impossibile, seguire una pista
deduttiva; qui si brancola nel buio al pari dei protagonisti, spesso
investigatori privati da pochi spiccioli, come ad esempio il Philipp Marlowe
interpretato da Dick Powell. Pochi sono i passaggi chiari, troppi i misteri,
gli angoli bui, i colpi di scena che non risolvono la trama ma la ingarbugliano
ancora di più; e poi si è distratti, esattamente come Marlowe, dalle gambe
della Signora Grayle (Claire Tevor) o dal portamento
della di lei figlioccia Ann (Anne Shirley). Dmytrik è un autore attento, sa che
il romanzo di Chandler è già un film di suo; basta solo metterlo in scena sfruttando
e aggiornando, come detto, i principi del cinema espressionista tedesco. Detto
e fatto, e il film funziona come un orologio, senza sbavature: L’ombra del passato mette il suggello in
modo esemplare al genere noir.
Forse, se proprio si deve trovare qualche limite
all’opera, agli attori sembra mancare qualche cosa: se Dick Powell può anche
reggere (e in effetti regge) il ruolo da duro in modo un po’ non convenzionale,
ricordando i suoi trascorsi nei musical, manca forse un cattivo di spessore.
Otto Krueger è Amthor, ed è anche adeguato per il ruolo, ma non è certo
memorabile; sicuramente più d’impatto Mike Mazurki nei panni di Moose Mallory,
che però, alla fine, è solo un bestione senza cervello. Chiudendo con il
comparto femminile, è certamente inelegante osservare come né Claire Trevor né Ann Shirley, per quanto affascinanti, valgano, ad esempio, una Veronica Lake vista ne La chiave di vetro e ne Il fuorilegge o una Barbara Stanwyck de La fiamma del peccato. Ma la dark lady sarà ricordata come la figura chiave del genere noir e, quindi, qualcosa in più dalle interpreti de L'ombra del passato, è quasi naturale aspettarselo.
Anne Shirley
Claire Trevor
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