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lunedì 9 dicembre 2024

SPIONAGGIO EROICO

1589_SPIONAGGIO EROICO (Im Geheimdienst). Germania 1931: Regia di Gustav Ucicky

Non c’è dubbio che Brigitte Helm, fin dal suo folgorante esordio cinematografico nel ruolo di Maria nel Metropolis del grande Fritz Lang, fu un’attrice che si impose soprattutto grazie ad una bellezza a dir poco magnetica. Appena diciottenne si mise al lavoro sul capolavoro langhiano, dopo aver firmato un contratto decennale con la UFA – il famoso studio cinematografico tedesco – per il quale, tra il 1925 e il 1935, anno in cui si ritirò prematuramente dalle scene, interpretò oltre trenta film. Dopo Metropolis, e i successivi due film nei quali era comunque uno dei nomi principali del cast, la Helm dominò con la sua presenza scenica qualunque pellicola che la vide all’opera. Il suo nome era sempre il primo della lista nei film a cui prese parte e i relativi manifesti sembrano una mostra dedicata alla sua avvenenza: le due versioni di Airaune (del 1928 e del 1930), La nave dei sette peccati (1928), Che scandalo quella donnina! (1929) sono tra i casi più evidenti in questo senso. In Spionaggio eroico, ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, la Helm interpreta Vera Lanskaja, moglie del generale russo Lanskoi (Oskar Homoika), ufficiale dell’esercito zarista che sta preparando l’offensiva nella primavera del 1917. Siamo nel corso dell’anno precedente, e i russi, che hanno rifiutato l’offerta di pace di Berlino, si preparano a contrattaccare: il film è una produzione tedesca e coglie l’occasione per mostrare come la Germania non fosse un paese così belligerante come abitualmente veniva dipinto nei film anglo americani. Tra i personaggi coinvolti nell’intrigo spionistico, Thoma Hagen (Willy Fritsch) è l’agente che i tedeschi inviano – sotto la falsa identità del violinista americano Higgins – in quel di San Pietroburgo per scoprire i piani nemici. All’Ochrana – il servizio segreto zarista – non sfugge nessun cittadino straniero entri nel paese e incaricano Dubbin (Theodor Loos) di tener d’occhio questo violinista statunitense. Il tema musicale è fondamentale perché proprio attraverso una particolare triade, la tipica combinazione di accordi, l’agente segreto scopre che, in realtà, Dubbin è il suo contatto sul posto. I concerti di Higgins/Hagen consentono di ambientare la vicenda nell’aristocrazia zarista e permettono alla spia tedesca di conoscere alcuni tra gli alti ufficiali dell’esercito russo. In queste circostanze Hagen conosce Vera, la moglie del generale Lanskoi, che è tedesca di nascita: inevitabilmente il nostro eroe si innamora della bellissima donna che, lusingata anche dall’idea di servire la propria patria, decide di aiutarlo. La love story tra Vera e Hagen insospettisce Lanskoi e contribuisce a far scoprire il gioco spionistico: l’Ochrana cerca ora Hagen che, dopo alcune pregevoli scene di inseguimento nell’innevata San Pietroburgo, riesce a defilarsi. Dubbin completa il lavoro di spionaggio, Vera prende il messaggio, con i piani della controffensiva russa, e lo consegna a Hagen, riparato a Stoccolma: lieto fine per i personaggi e per la Germania.
Almeno fino alla successiva primavera, insomma.   



Brigitte Helm 



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