1534_LA COLLINA DEGLI STIVALI . Italia 1969; Regia di Giuseppe Colizzi.
Terzo e conclusivo episodio della trilogia western di
Giuseppe Colizzi con Terence Hill e Bud Spencer, La collina degli stivali non si discosta poi molto dagli esiti dei
precedenti Dio perdona…io no! e I quattro dell’Ave Maria. Colizzi
imposta bene il lavoro, ha gli elementi necessari, ma continua a sfuggirgli la
formula per far funzionare al meglio la coppia Hill & Spencer. Infatti il suo Cat, il personaggio interpretato da
Hill, volendo potrebbe essere autosufficiente,
visto che è il classico eroe degli spaghetti-western,
veloce di mano e di pistola. Al che Bud Spencer, nel ruolo di Hutch, scivola
troppo spesso nel ruolo ingrato di semplice spalla,
facendo un po’ la figura del bestione brontolone non particolarmente
carismatico. Forse, capendo le potenzialità del duo, che non riesce comunque a
carburare la meglio, Colizzi si dà un gran daffare aggiungendo altri interpreti
di ottima levatura, qui addirittura Woody Strode nei panni di Thomas che, con
George Eastman in quelli di Baby Doll, andrà a formare un quartetto di pards sul modello dei protagonisti dei
fumetti di Tex Willer. Notevoli anche i comprimari, Lionel Stander è Mamy, il
proprietario di un circo, e interessante anche Honey Fisher, il villain di turno, un viscido Victor
Buono. Si nota anche lo sforzo narrativo, nel quale Colizzi, autore di soggetto
e sceneggiatura oltre che regista, orchestra una trama complessa e un po’
farraginosa. Forse per questo cerca di alleggerire il peso della storia con le
musiche, le scazzottate e la folta presenza femminile del circo di Mamy; ma
quest’ultimo è in realtà un altro elemento che denota la scarsa incisività del
lavoro di Colizzi, perché le ragazze, pur se molto carine, rimangono sullo
sfondo senza che nessuna abbia la possibilità di lasciare un minimo ricordo. In
un certo senso, La collina degli stivali
porta all’estremo i problemi irrisolti di Colizzi nella sua interpretazione
degli spaghetti-western, che si erano
intuiti già dal primo pur apprezzabile Dio
perdona…io no!
La collina degli stivali non solo non
li risolve, ma ne vede aggiungersene degli altri. Peccato.
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