87_AGENTE 007- LICENZA DI UCCIDERE (Dr. No). Regno Unito, 1962; Regia di Terence Young.
Primo storico episodio della serie di film dedicati
a James Bond, Agente 007- Licenza di
uccidere è sicuramente uno dei migliori dell’intera saga, sostenuto, per
tutta la lunghezza della pellicola, dal famoso tema sonoro di Monty Norman. Il problema narrativo di introdurre i vari
elementi che caratterizzano in modo così peculiare l’agente segreto 007 (primo
fra tutti quello che compare nel titolo italiano, ovvero la licenza di uccidere), tiene impegnati regista e sceneggiatori che
non divagano troppo nelle classiche strampalate esagerazioni, ben più comuni
negli altri film dedicati alla celebre spia; sebbene anche in questo non si
scherzi (valga per tutti il drago che
altro non è che un carro armato provvisto di lanciafiamme). James Bond è
naturalmente Sean Connery, mentre le Bond-Girls di questo primo episodio sono: Sylvia Trench che è
interpretata da Eunice Gayson; Miss Taro che deve le grazie a Zena Marshall; e, per chiudere, quella che forse rappresenta più di ogni altra la categoria, la Bond-Girl per
eccellenza, ovvero la meravigliosa Ursula Andress nei panni (molto succinti, in
verità) di Honey Ryder. Spettacolare la scena in cui l’attrice svizzera esce
dal mare con un costumino bianco, lasciando a bocca aperta anche un marpione
come Bond. Il film in italiano fa riferimento alla facoltà concessa a Bond di
eliminare gli avversari, cosa che fa un certo effetto e sembra anche un po’ incoerente:
quale autorità consente al governo britannico di concedere a Bond la licenza di uccidere su tutto il pianeta?
Non stona la cosa in sé, si tratta di spionaggio e quindi è plausibile, ma il
tentativo di spacciare per legale (la licenza)
una cosa che è palesemente criminale, sia essa dettata da motivi personali o da
fonti istituzionali.
Deve essere comunque un rilievo degno di considerazione
anche per gli autori, visto che nel film c’è qualche passaggio che cerca di
chetare la coscienza di qualche spettatore troppo scrupoloso. Viene prima ricordato
a Bond da un suo superiore che la sigla 00 gli consente di uccidere e viene
anche spronato a farlo, nell’evenienza; in seguito, il problema viene posto nel
rapporto con Honey Ryder. Quando l’agente 007 elimina un nemico, la ragazza
pare disgustata; poi Honey ne chiede direttamente conto alla spia, che se
la cava evidenziando la criticità della situazione. Ma successivamente, quando
Honey racconta di essere stata violentata, lei stessa ammette di essersi
vendicata in modo letale; a quel punto è la ragazza a farsi venire uno scrupolo
morale: ‘Ho fatto male?’ Chiede
infatti la donna a Bond. ‘Beh, basta che
non diventi un’abitudine’ è la replica della spia.
In conclusione: se anche Bond fa fuori un po’ di gentaglia
non vi preoccupate.
Lui, l’abitudine, ce l’ha già sin dal primo film.
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